Il Governo vara il Decreto d'urgenza. Scongiurato il pericolo della scarcerazione di massa.
Pubblicato il 11 febbraio 2010
Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 10 febbraio, ha approvato, in via d'urgenza, il Decreto legge cosiddetto “antiscarcerazioni” volto, cioè, ad impedire gli effetti della sentenza di Cassazione dei giorni scorsi, la n. 4964, con la quale i giudici di legittimità, chiamati a dirimere un conflitto negativo di competenza, hanno spostato, in applicazione della Legge ex Cirielli, la competenza per i reati di mafia con pene superiori ai 24 anni dal tribunale alla corte d'assise. Senza un pronto intervento del Governo si sarebbe concretizzato il rischio di una scarcerazione di massa di molti detenuti per mafia nonché l'azzeramento di ben 388 processi. Per la Suprema Corte è stata una lettura obbligata basata su quanto previsto della Legge 251 del 2005 il cui legislatore, al tempo della messa a punto del testo, non avrebbe considerato l'effetto che le nuove previsioni avrebbero avuto in materia di competenza. Dal canto suo, il ministro Alfano giudica la vicenda come frutto di un errore della Corte di legittimità.
Il testo del provvedimento approvato d'urgenza dall'esecutivo interviene su tre fronti: in primo luogo, viene introdotta una norma transitoria che pone rimedio al rischio di azzeramento dei processi e scarcerazione di massa; previsto, poi, l'incardinamento di reati di cui al 416-bis, a regime, nell'ambito della competenza dei tribunali; infine, vengono estese le competenze delle Corti di assise che saranno ora chiamate a giudicare sui delitti consumati o tentati, dal terrorismo al sequestro di persona, dalla riduzione in schiavitù al traffico di stupefacenti.