Il disegno di delega fiscale a sorpresa torna in commissione Finanze

Pubblicato il 28 novembre 2012 Nella seduta del 27 novembre, il Ddl di riforma fiscale non ha ricevuto il via libera del Senato e, dopo una giornata convulsa, a sorpresa, è stato rinviato in Commissione Finanze.

Il Disegno di delega, all'esame dell'Aula da qualche giorno, avrebbe dovuto ricevere la fiducia del Governo tramite un maxi emendamento: ma, tutto è stato rinviato molto probabilmente a dopo Natale, al primo giorno utile dopo il via libera alla legge di stabilità e al bilancio.

Il punto che di più ha fatto discutere il Governo e i capigruppo parlamentari è stato proprio l'articolo 3 del provvedimento, che delega l'Esecutivo ad attuare la riforma della disciplina antielusiva e a codificare l'abuso di diritto.

La scelta del rinvio ha suscitato molte polemiche e rammarichi da parte dei sostenitori del provvedimento, che ora temono di non avere il tempo sufficiente per mettere a punto i decreti attuativi della riforma entro la fine del mandato.

Lo stesso sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, ha espresso il proprio disappunto commentando così: “C'è qualcuno che pensa che senza delega fiscale possa avere le mani più libere per la campagna elettorale”. Anche se poi dal Mef sono intervenuti altri commenti più “morbidi” sulla faccenda, il senso della questione rimane lo stesso: visto il punto in cui siamo, il rinvio del provvedimento viene letto come una questione più elettorale che tecnica.

Dal canto loro, dal Pdl – principali fautori della decisione – hanno fatto sapere che la scelta del rinvio è fondata sulla necessità di procedere ad ulteriori accertamenti tecnici su alcuni aspetti particolarmente delicati del provvedimento come, per esempio, la riforma del Catasto e la codificazione dell’abuso di diritto.
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