Il Consiglio di stato rafforza la regola dell'Incompatibilità del ruolo di professionista col ruolo di giudice tributario

Pubblicato il 12 ottobre 2009

L’incompatibilità col ruolo del giudice tributario mette a rischio il professionista. Devono temere principalmente gli avvocati, primi sui commercialisti. Pure i notai, i ragionieri o i periti commerciali che esercitino “in qualsiasi forma, anche se in modo saltuario o accessorio ad altra prestazione, la consulenza tributaria, ovvero l’assistenza e la rappresentanza di contribuenti nei confronti dell’amministrazione finanziaria” (dlgs n. 545/92, articolo 8, lettera i). Se hanno il doppio incarico, le porte delle aule della giustizia tributaria possono dunque chiudersi, non solo per una piccola consulenza prestata ad un contribuente direttamente dal professionista ma anche quando l’aiutino è offerto da “coloro che sono coniugi o parenti fino al secondo grado o affini in primo grado” (sempre dlgs n. 545/92, articolo 8, lettera i) nella medesima provincia in cui si svolge il ruolo di magistrato tributario.

Il Consiglio di Stato, con la recente sentenza n. 5842 (28 settembre 2009), rafforza la regola del ‘92, che è automatica e non ammette eccezioni.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Entro maggio l’imposta di bollo su e-fatture del 1° trimestre

17/04/2025

Le festività di aprile 2025 in busta paga

17/04/2025

Imposta di bollo su e-fatture, al via i versamenti

17/04/2025

Indennità discontinuità lavoratori dello spettacolo: in scadenza la domanda

17/04/2025

Equo compenso e Codice deontologico: il CNF sotto esame AGCM

17/04/2025

Bonus Nuovi Nati 2025: operativo il servizio per la presentazione delle domande

17/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy