Il condono edilizio non può bloccare la pianificazione

Pubblicato il 25 marzo 2006

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1475 del 20 marzo 2006, precisando che “l’obbligo di provvedere su di una istanza volta a ottenere la riqualificazione urbanistica di terreni, in conseguenza della decadenza dei vincoli espropriativi sugli stessi gravanti, non viene meno per la circostanza che risultino pendenti, per i terreni stessi, procedimenti di sanatoria edilizia”, ha obbligato un Comune a pronunciarsi entro 90 giorni in merito alla domanda di alcuni cittadini che chiedevano un cambio di destinazione a terreni che erano stati vincolati cinque anni prima per l’esecuzione di opere pubbliche. La decisione dell’ente locale di rinnovare o non rinnovare il vincolo è determinante se nell’area insistono abusi edilizi con domanda di sanatoria, in quanto: la destinazione pubblica rende impossibile la sanatoria che diventa possibile se non viene rinnovato il vincolo, nel qual caso si determina l’impossibilità di destinarla ad uso pubblico. Il Comune, inoltre, nel pianificare deve tener conto di tutti gli alloggi esistenti, i legittimi, i regolarizzati e quelli non ancora sanati, per un calcolo corretto del fabbisogno di nuovi alloggi pubblici.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

CCNL Porti - Accordo di rinnovo del 18/11/2024

22/11/2024

CCNL Comunicazione artigianato - Ipotesi di accordo del 18/11/2024

22/11/2024

Ccnl Porti. Rinnovo

22/11/2024

Comunicazione artigianato. Rinnovo

22/11/2024

CCNL Terziario Confesercenti - Accordo integrativo del 4/11/2024

22/11/2024

Terziario Confesercenti. Accordo integrativo

22/11/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy