I preziosi capitalizzati fanno attività d’impresa
Pubblicato il 10 marzo 2008
La sentenza di Cassazione numero 2809/08 rispolvera la nozione d’impresa, fornendole una lettura prettamente fiscale: essa, cioè, prescinde dalla circostanza che il profitto conseguito dall’operatore economico si presenti non in denaro liquido ma nella forma della capitalizzazione in beni. Se un soggetto acquista una quantità di beni e, per recuperare il costo che ha sostenuto, ne rivende una parte trattenendo la restante, ha conseguito un profitto dato dai beni che gli restano in possesso e il cui costo è stato interamente coperto. Perciò, l’esercizio di un’attività d’impresa va inteso sussistente anche quando il fine di lucro si presenti in forme inconsuete, come nel caso rappresentato.