Presso l’Aula della Camera si sono svolte, il 20 gennaio 2016, le annuali Comunicazioni del Guardasigilli, Andrea Orlando, sull'amministrazione della Giustizia relativa all’anno 2015. Il giorno successivo sarà il turno delle comunicazioni in Senato.
L’intervento ha riguardato le varie misure legislative e organizzative varate nonché i provvedimenti avviati o in cantiere volti a migliorarne l'efficienza.
Nel suo discorso, il ministro Orlando ha rivendicato il merito del Governo e del suo dicastero di aver contribuito a chiudere la fase che aveva visto, per lungo tempo, la giustizia come il terreno di uno “scontro”, e di aver avviato un clima mutato, con una nuova riflessione tra tutti i soggetti della giurisdizione.
Affrontato anche il tema della globalizzazione, che ha portato all’apertura “di uno spazio del tutto inedito in cui proiettarsi, ma ha anche indebolito i vecchi strumenti degli Stati nazionali”.
Da qui l’esposizione della giurisdizione ed una maggiore vulnerabilità rispetto ai fenomeni criminali, che spesso varcano le frontiere e, quindi, la necessità di una duplice risposta volta sia al recupero di efficienza sia a trovare una nuova dimensione di carattere transnazionale.
Sul fronte della sicurezza dei cittadini, il ministro sottolinea come con il proprio intervento sull’ordinamento interno, sia stata riconosciuta la pericolosità di condotte propedeutiche e funzionali all’attività terroristica e siano state introdotte nuove figure di reato con anticipazione della soglia di punibilità di condotte quali il reclutamento passivo, l’autoaddestramento, il finanziamento e l’organizzazione di viaggi per il compimento di atti di terrorismo.
Ribadito anche il convincimento rispetto al necessario rafforzamento della cooperazione fra gli Stati e con l’Unione europea.
Tra gli altri interventi ricordati dal Guardasigilli, si segnala l’azione volta al superamento dell’emergenza carceraria, all’avvio del processo civile telematico obbligatorio e all’abbattimento dell’arretrato civile.
Evidenziato anche l’avvio di politiche per il personale amministrativo, tese al ricollocamento e alla qualificazione, nonché interventi di carattere organizzativo relativi al funzionamento degli uffici giudiziari.
Il ministro, nel suo intervento, ha anche ribadito più volte che l’Italia è tornata ad investire nella giustizia.
Nel dettaglio, è stato evidenziato come, rispetto al 2014, si potrà contare su risorse aggiuntive per un miliardo di euro, nella disponibilità del ministero della Giustizia per la programmazione degli interventi dell’anno 2015, e per il biennio 2016-2017.
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