Il 1° agosto, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha ricevuto, in un incontro interlocutorio sulle maggiori problematiche concernenti il sistema Giustizia, le associazioni riconosciute dal Consiglio Nazionale Forense, alla presenza del presidente di quest’ultimo, Andrea Mascherin.
Nel corso del colloquio, si è parlato, in primo luogo, della riforma dell’ordinamento penitenziario, riforma orientata – ha sottolineato il Guardasigilli – a garantire certezza della pena e funzione rieducativa della detenzione. Da segnalare, in proposito, che il relativo decreto di riforma dovrebbe essere già esaminato nella riunione del Consiglio dei ministri di oggi.
Durante l’incontro, Bonafede ha ribadito l’intenzione di intervenire nella lotta alla corruzione, attraverso la previsione di misure come la daspo ai corrotti e l’utilizzo di agenti sotto copertura.
Ribadita anche la volontà di procedere con una riforma del processo civile volta a diminuire i contenziosi, senza prevedere un’aggiunta di norme ma intervenendo su quelle già esistenti.
Tra gli altri temi, il ministro ha fatto cenno anche alla legge fallimentare, evidenziando l’intenzione di un intervento finalizzato a correggere alcune criticità.
Era presente all’incontro, per le Camere penali, il presidente Beniamino Migliucci, il quale, pronunciandosi sul tema dell’ordinamento carcerario, ha evidenziato la necessità di prevedere maggiori misure deflattive, diminuendo la detenzione e bloccando l’ipotesi di aumento delle pene.
I penalisti hanno, inoltre, espresso al Guardasigilli la propria contrarietà all’ipotesi di allungare i tempi di prescrizione, inoltrando, per contro, la richiesta di evitare che i tempi delle indagini sforino i due anni normativamente previsti.
Per l’Unione delle Camere civili era presente la presidente Laura Iannotta, la quale ha dichiarato di condividere l’idea dell’Esecutivo di interventi mirati in tema di processo civile ma di essere decisamente contraria all’intervento, annunciato esemplificativamente dal Guardasigilli nelle sue linee programmatiche, volto alla cancellazione dell’atto di citazione come atto introduttivo, facendo rimanere, per tutti i casi, solo il modello del ricorso.
Gli avvocati civilisti hanno, quindi, consegnato alcune proprie proposte e indicazioni di riforma, chiedendo al ministro di poter ricevere la bozza degli interventi sulla procedura civile che dovrebbe essere messa a punto entro fine settembre.
Presenti anche i giovani avvocati dell’Aiga che, tramite il presidente, Alberto Vermiglio, hanno sollecitato una riflessione sui parametri minimi, proponendo di legarli alla normativa sull'equo compenso.
Reiterata, dall’Associazione, anche la necessità di un repentino intervento sull’esame di abilitazione e relativa proroga.
Per gli avvocati dell’Unione nazionale delle Camere degli avvocati tributaristi, era presente il presidente, Antonio Damascelli, il quale ha sottolineato l’opportunità dell’istituzione di una sezione bis in Cassazione.
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