Gli Ordini professionali hanno proposto delle misure per aumentare l’efficienza delle procedure disciplinari.
Il Consiglio Nazionale Forense, chiede che venga riformato il sistema disciplinare, proponendo il ricorso diretto del cittadino contro l’archiviazione degli esposti da parte degli Ordini ed il conferimento del potere di vigilanza e segnalazione ai vertici dell’Avvocatura. Inoltre, secondo il Cnf, è necessario rispettare i tempi procedurali, sanare le difformità di sanzioni tra gli ordini e rimuovere il divieto di aggravio della sanzione di primo grado. L’efficienza del controllo sulla correttezza degli iscritti è, quindi, obiettivo primario del Cnf come rilevato nei giorni scorsi in un convegno a Siracusa; sinora, infatti, i procedimenti intentati sono stati piuttosto scarsi e, ha precisato il presidente del Cnf Guido Alpa, è necessario superare la connivenza tra gli ordini e gli iscritti, risultando prioritario l’obiettivo di migliorare il rapporto con il cliente.
Sul fronte dei medici Amedeo Bianco, presidente della Federazione dei medici, spiega l’impegno assunto per assicurare un percorso di recupero per i medici radiati. Il Governo sta pensando, in proposito, ad un Ddl che depenalizzi gli errori ma velocizzi il risarcimento.
Stefano Marchese, consigliere dell’Albo unico dei commercialisti e ragionieri, informa della previsione di un aumento dei ricorsi in appello per incompatibilità e mancato assolvimento di obblighi formativi. In tale ambito, infatti, i provvedimenti sanzionatori sono stati piuttosto scarsi soprattutto nel Mezzogiorno.
Il consigliere del Notariato, Antonio Labonia, spiega che, grazie al nuovo codice deontologico (D.lgs. 249/06), le procedure disciplinari sono state velocizzate e hanno consentito la chiusura di quasi tutti i procedimenti aperti nel corso dell'anno.
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