Giustizia: obiettivi 2010

Pubblicato il 21 gennaio 2010
Nell'illustrare, in Senato, la relazione annuale sullo stato della giustizia in Italia, il Guardasigilli, Angelino Alfano, ha indicato i più importanti obiettivi 2010 del suo dicastero: in particolare, gli sforzi del ministero saranno incentrati sulla messa a punto di un piano straordinario di smaltimento dell'arretrato civile, sulla soluzione del problema dei vuoti di organico nelle sedi disagiate, sulla riforma della magistratura onoraria nonché su quella dell'Avvocatura. L'interesse del ministro ritorna anche alla legge sulle intercettazioni, alla riforma del processo penale, al disegno di legge sulla ragionevole durata del processo penale. Per quel che riguarda il processo civile, vi è il proposito di semplificare i riti prevedendo, altresì, l'atto pubblico informatico. In progetto anche l'istituzione del Tribunale della famiglia, la messa a punto di un disegno di legge in materia di adozioni internazionali, l'introduzione nel Codice civile del contratto di fiducia e del contratto informatico, la predisposizione di un'organica riforma degli enti giuridici. Annunciato, altresì, un nuovo piano antimafia che comprenderà misure sia organizzative e amministrative che di rango legislativo. Infine, il ministro pensa anche alla “riscrittura di alcune fondamentali e strategiche regole costituzionali che, ferma l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, attribuiscano al giudice il ruolo centrale nell'esercizio della giurisdizione e garantiscano ad un separato ordine dell'accusa piena autonomia nell'esercizio dell'azione penale nonché nello svolgimento delle indagini, nel contempo affermando il binomio potere-responsabilità anche nell'esercizio della giurisdizione”. Da ripensare, anche la struttura, la composizione e la funzione del CSM.

Intanto, alla Camera, la commissione Giustizia discute del Decreto legge sulle sedi disagiate. Approvato, in particolare, un emendamento che, in deroga a quanto previsto dall'attuale ordinamento giudiziario, consente ai neomagistrati vincitori del concorso del 2009 di poter essere assegnati, come pm, alle sedi giudiziarie disagiate anche in prima nomina.
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