Giudice ad acta, inquadrati i compensi
Pubblicato il 13 marzo 2008
Nella risoluzione 88 del 12 marzo 2008 l’agenzia delle Entrate spiega che i compensi dei giudici ad acta, cioè che derivano dall’esercizio di una pubblica funzione, sono da considerare come redditi assimilati al lavoro dipendente, tranne che nell'ipotesi in cui i soggetti che li percepiscono siano professionisti o imprenditori, nel qual caso il relativo reddito viene attratto ai fini tributari nella categoria dei redditi di lavoro autonomo o d'impresa. La risoluzione provvede a fornire risposta sull’inquadramento Irpef e sull’obbligo di contribuzione ai fini della gestione separata dei compensi corrisposti ai commissari ad acta nominati dalle Commissioni tributarie in sede di giudizio di ottemperanza.