Frodi carosello. No al sequestro della casa assegnata, col divorzio, alla ex moglie dell’indagato

Pubblicato il 09 gennaio 2018

Per l’applicazione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente su beni formalmente intestati a persona estranea al reato, non basta dimostrare la mancanza, in capo a questa ultima, delle risorse necessarie per acquisire il possesso dei cespiti, ma è necessaria la prova, con onere a carico del pubblico ministero, della disponibilità degli stessi da parte dell’indagato.

E’ questo il principio di diritto enunciato dalla Corte di cassazione, Terza sezione penale, nell’ambito di una vicenda processuale che vedeva il legale rappresentante di una Srl indagato per i delitti di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e omessa dichiarazione, nel contesto di una frode carosello.

Nei confronti dello stesso era stato disposto il sequestro preventivo di diversi beni, compreso un appartamento che, negli accordi di divorzio tra lui e la ex moglie, risultava nella disponibilità esclusiva di quest’ultima e dei figli.

Il Tribunale del riesame aveva confermato in toto la misura cautelare e da qui era derivata l’impugnazione del provvedimento, dinanzi alla Corte di legittimità, da parte sia dell’indagato che della coniuge.

E la Suprema corte – sentenza n. 167 depositata l’8 gennaio 2018 – ha accolto la specifica doglianza sollevata dalla donna per quel che concerne il sequestro dell’immobile, ritenendo la motivazione dei giudici di merito “di mera apparenza”.

Necessaria la prova della disponibilità del bene in capo all’indagato

Difatti – ha spiegato la Cassazione – quanto motivato dal Tribunale risultava insufficiente a giustificare il permanere del vincolo sul bene, posto che non emergeva alcun elemento adeguato dal quale trarre che l’indagato mantenesse una disponibilità uti dominus sul bene.

Nell’ordinanza di sequestro, ossia, non era citato alcun dato che attestasse un uso materiale dell’immobile da parte dell’uomo e non poteva, quindi, ritenersi superata la presunzione relativa di disponibilità esclusiva del bene in capo alla ex coniuge.

Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Start-up e PMI innovative: nuovo codice tributo per tax credit sugli investimenti

29/04/2025

Confisca edilizia: l’ipoteca del creditore estraneo non si estingue

29/04/2025

Ultimi giorni per presentare la Dichiarazione IVA 2025

29/04/2025

Molestie in azienda: formazione dei datori di lavoro e dirigenti

29/04/2025

Avvocati: la proposta di riforma dell’ordinamento forense

29/04/2025

Memorandum: scadenze lavoro dal 1° al 15 maggio 2025 (con Podcast)

29/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy