Sono state emanate dalla Covip le direttive per le forme pensionistiche complementari, in vista dell’avvio della fase di tacito conferimento delle quote in uscita dal trattamento di fine rapporto. In esse sono indicati ai vigilati, fondi pensione negoziali, aperti e polizze previdenziali (Pip), gli standard generali con cui presentare l’offerta previdenziale. I punti più problematici da affrontare per i commissari che hanno emanato le direttive sono stati due: la valorizzazione delle Pip e le modalità di definizione della linea garantita verso cui indirizzare i silenti, cioè chi non esplicita la sua preferenza. Secondo le indicazioni i fondi pensione si impegnano a garantire il capitale accantonato tenendo conto di eventi come il pensionamento, decesso o perdita del posto, oppure prendendo in considerazione i vincoli temporali (garantendo il capitale dopo almeno tre anni dall’avvio degli accantonamenti, anche se dovesse essere sceso il valore delle quote). Per ciò che riguarda la valorizzazione delle Pip la soluzione della Covip è nell’impegno delle compagnie assicurative a garantire la valorizzazione del prodotto al momento richiesto dal sottoscrittore, in caso di richiesta di uscita da parte dell’aderente. La comunicazione periodica delle Pip resta annuale e quella dei fondi mensile.
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