Con l’approfondimento del 22 ottobre 2024, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, fornisce un'analisi delle riforme del lavoro e della sicurezza attuate nel biennio 2022-2024.
Durante questo periodo, il mercato del lavoro italiano ha subito importanti trasformazioni grazie a una serie di misure volte a migliorare le politiche attive, rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro e contrastare fenomeni di sfruttamento come il caporalato.
Tra le principali innovazioni, si evidenziano:
Le riforme hanno prodotto una significativa inversione di tendenza, infatti secondo i dati ISTAT, il numero degli occupati è aumentato di oltre un milione, con un incremento tra donne e giovani sotto i 35 anni. Inoltre, il numero di NEET (giovani che non studiano e non lavorano) è diminuito di 531.000 unità, segnalando un miglioramento nelle opportunità lavorative.
Le riforme sono state attuate attraverso diverse leggi e decreti, ognuna con misure specifiche
La legge di bilancio 2022, ha introdotto un taglio del cuneo fiscale e agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato, con sgravi contributivi fino a 8.000 euro per i percettori di reddito di cittadinanza (RdC) e giovani under 36. E’ stato previsto un incremento dell’assegno unico e universale (AUU) mentre il congedo parentale è stato modificato, introducendo un mese retribuito all'80% fino al sesto anno di vita del bambino.
Il decreto legge 4 maggio 2023 n.48, convertito in legge il 3 luglio 2023 n.85 ha abrogato il Reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024, sostituendolo con l’Assegno di Inclusione (ADI), volto a supportare le fasce più deboli attraverso percorsi di inserimento sociale e lavorativo. Sono stati inoltre previsti incentivi per l’assunzione di giovani, NEET e lavoratori disabili. E’ stato innalzato il limite per le prestazioni occasionali nel settore turistico a 15.000 euro. In materia di sicurezza, sono state rafforzate le norme di tutela nei luoghi di lavoro, con nuove disposizioni riguardanti la formazione e la nomina del medico competente.
La legge 30 dicembre 2023, n.213 ha introdotto la decontribuzione per le madri lavoratrici con figli, che prevede l’esonero contributivo fino a 3.000 euro per un anno per le donne con due figli (fino ai 10 anni del più piccolo) e sperimentalmente per tre anni per le madri con tre o più figli (fino ai 18 anni del più piccolo).
Il congedo parentale è stato potenziato, con un’indennità dell'80% per il primo mese e del 60% (invece del 30%) per un mese aggiuntivo e solo per il 2024 all’80% della retribuzione.
Sono state mantenute misure come l’esonero parziale dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti, con l’aumento della soglia dei fringe benefit esenti a 1.000 euro (2.000 euro per i lavoratori con figli a carico).
Il decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, ha introdotto misure nel settore edile e degli appalti in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), come la patente a crediti in edilizia e il rafforzamento delle sanzioni.
Il decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60, ha incentivato l’occupazione giovanile, offrendo contributi per l’avvio di attività imprenditoriali sia nel Mezzogiorno sia nel Centro-Nord, oltre a esoneri contributivi per l’assunzione di giovani disoccupati e donne.
Il decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63 ha istituito il Sistema informativo per la lotta al caporalato nell’agricoltura, rafforzando la legislazione contro il lavoro sommerso nel settore agricolo.
Il DDL Lavoro 2024 che punta ad introdurre nuove disposizioni tra cui:
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