Le linee guida per l'anno 2016 dell'Amministrazione finanziaria in materia di prevenzione e contrasto all'evasione sono state raccolte nella circolare n. 16, firmata il 28 aprile 2016 dal Direttore dell'Agenzia, Rossella Orlandi.
Obiettivo del Fisco è quello di continuare sulla strada del contrasto alle frodi e alle forme di evasione più gravi, affiancando a ciò anche la consapevolezza di proseguire in direzione della positiva evoluzione del rapporto fisco-contribuente.
Una chiara azione di contrasto, infatti, oltre a garantire il recupero delle imposte indebitamente evase, determina anche un conseguente effetto deterrenza e l'incremento della tax compliance.
In tale ottica la circolare n. 16/E/2016 fornisce le istruzioni operative finalizzate a delineare i principali ambiti di attività sui quali il Fisco deve concentrare le proprie forze.
Le sei sfere d'azione indicate per il 2016 sono:
svolgimento dell'ordinaria attività di prevenzione e contrasto, compresa la gestione delle domande di voluntary;
coordinamento con altri enti;
contrasto a frodi fiscali internazionali;
implementazione dell’adempimento spontaneo;
attuazione del programma di cooperative compliance e di nuovi accordi di ruling;
amministrazione delle richieste di patent box.
Il direttore delle Entrate invita i funzionari del Fisco a perseguire la strada del miglioramento qualitativo: i controlli dovranno essere sempre più mirati e finalizzati a far emergere la reale capacità contributiva del contribuente, evitando di disperdere energie in contestazioni puramente formali.
Lo strumento cardine da utilizzare per il reperimento delle informazioni è costituito dale banche dati, che nel corso del 2016 verranno ulteriormente arricchite nei loro contenuti con dati qualitativamente corretti.
Oltre alle notizie reperibili dalle banche dati, si potrà ricorrere anche a notizie che pervengono da altre fonti, incluse fonti aperte, per cui lo scenario informativo diviene molto più ampio e variegato. In altri termini, il Fisco potrà utilizzare anche i social network per il contrasto all'evasione. Per la prima volta, infatti, è specificato che si potranno utilizzare per le verifiche anche i dati reperibili da Facebook, Twitter, Instagram e da tutti gli altri canali di reperimento di informazioni come siti e giornali.
Analogamente le presunzioni dovranno essere accantonate; la circolare offre, infatti, agli uffici un vademecum su come fondare una verifica fiscale a prova di contestazione.
La circolare 16/E evidenza, inoltre, la necessità di valutare le responsabilità in materia di frodi di quei soggetti dotati di specifiche competenze professionali.
Obiettivo del Fisco sarà, infatti, quello di evidenziare le ricorrenze di comportamenti tra soggetti che si avvalgono dello stesso consulente o intermediario, oltre che appurare se ci sono elementi che fanno emergere il ruolo di tale consulente nella veste di “ideatore/facilitatore” del comportamento evasivo. In tali circostanze, gli uffici dovranno procedere ad ampio raggio nei confronti dei soggetti che hanno adottato il comportamento indebito, incluso il consulente.
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