Falsità in bilancio, gli emendamenti del Governo
Pubblicato il 17 marzo 2015
La commissione Giustizia del Senato, nella seduta del 16 marzo 2015, ha continuato l'esame del
testo contenente disposizioni in materia di
corruzione, voto di scambio, falso in bilancio e riciclaggio.
Sullo stesso, il Governo ha finalmente depositato i propri emendamenti in materia di
false comunicazioni sociali e a modifica della responsabilità amministrativa degli enti in relazione ai reati societari.
Falso in bilancio, reclusione da uno a cinque anni
L'atteso
testo dell'Esecutivo, in particolare, interverrebbe sulla formulazione dell'articolo 2621 del Codice civile sanzionando la
consapevole esposizione di fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero e
l'omissione dei medesimi fatti rilevanti, con la pena della
reclusione da uno a cinque anni; pena applicabile anche se le falsità o le omissioni riguardino beni posseduti o amministrati dalla società per conto di terzi.
La sanzione diverrebbe
da sei mesi a tre anni di reclusione in caso di
fatti di lieve entità, tenuto conto della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o effetti della condotta, nonché nelle ipotesi riguardanti società che non superano i limiti di fallibilità; il delitto di false o omesse comunicazioni sociali, in questo ultimo caso, sarebbe procedibile a querela della società, dei soci, dei creditori o degli altri destinatari della comunicazione sociale.
Ai fini della non punibilità per particolare tenuità del fatto, inoltre, è previsto che il giudice dovrà valutare, in modo prevalente, l'entità dell'eventuale danno cagionato.
Reclusione da tre a otto anni in caso di società quotate
Nel testo dell'Esecutivo, il medesimo delitto di false comunicazioni sociali prevede la reclusione,
da tre a otto anni, in caso di fatti commessi nell'ambito di
società quotate.
Alle società quotate sono espressamente
equiparate le società emittenti strumenti finanziari per le quali sia stata presentata una richiesta di ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato italiano o di altro Paese della Ue; le società emittenti strumenti finanziari ammesse alla negoziazione in un sistema multilaterale di negoziazione italiano; le società che controllano società emittenti strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato italiano o di altro Paese della Ue; le società che fanno appello al pubblico risparmio o che comunque lo gestiscono.
Il
termine per la presentazione dei
sub emendamenti al testo del Governo è stato fissato alle 13 del
18 marzo 2015.