La riforma del diritto fallimentare, approvata il 22 dicembre 2005, innova profondamente i presupposti soggettivi a rilevanti profili processuali, il funzionamento degli organi della procedura, il concordato fallimentare, i rapporti pendenti. Alcuni istituti scompaiono (l'amministrazione controllata) altri vengono introdotti (l'esdebitazione). Con le nuove regole si confronteranno nei prossimi sei mesi gli avvocati.
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