Elusivo svendere azioni all'interno del gruppo
Pubblicato il 22 maggio 2009
La sezione tributaria della Corte di cassazione, con la sentenza n. 11659 del 20 maggio scorso, rispondendo positivamente ad un quesito formulato dall'Agenzia delle entrate, ha spiegato che, per la verifica dell'elusività di un'operazione di vendita di titoli azionari, è necessario non solo fare riferimento al valore nominale delle azioni ma anche accertare se, nel complesso, l'unico scopo della strategia aziendale consista nel risparmio di imposta. Nel caso esaminato dai giudici di legittimità, vi era una grossa differenza fra il valore nominale delle azioni e quello di mercato, pagato dalla società partecipata; proprio a seguito di tale circostanza era scattato l'accertamento fiscale. Vi è, in questo caso, una presunzione di elusività, precisa la Corte, e, per evitare l'accertamento, la società figlia avrebbe dovuto provare che la vendita al valore nominale fosse giustificata da una svalutazione dei titoli.