Firmata dall'Ecofin la versione finale della direttiva volta a rafforzare la trasparenza, attraverso l'implementazione di un nuovo strumento contro la pianificazione fiscale aggressiva transfrontaliera.
Il 25 maggio 2018, il Consiglio dei ministri dell'economia dell'Unione europea ha approvato, all'unanimità e senza discussione, la direttiva Dac6 che consentirà alle autorità fiscali europee di conoscere e scambiarsi informazioni su potenziali schemi di pianificazione fiscale aggressiva od operazioni idonee a indebolire lo scambio automatico di informazioni finanziarie.
Dal 2020 i consulenti fiscali dell’Unione europea avranno l’obbligo di comunicare alle proprie amministrazioni tutti gli “schemi fiscali aggressivi” di cui sono parte.
Nello specifico, agli intermediari quali consulenti fiscali, contabili e avvocati, che progettano e implementano schemi di pianificazione fiscale, sarà richiesto di segnalare gli schemi che, secondo criteri stabiliti, possono essere considerati potenzialmente aggressivi.
Tali dati, che saranno comunicati alle amministrazioni fiscali degli Stati membri, dovranno essere automaticamente raccolti attraverso un database centralizzato a disposizione di tutti gli stati dell’Unione europea.
L’obbligo di comunicazione passa sul contribuente, se agisce da sé o se l’intermediario non sia localizzato nella Ue o si avvalga del segreto professionale.
La direttiva stabilisce i criteri per identificare quali siano i tipi di schemi da segnalare alle autorità fiscali. La segnalazione non implica necessariamente che tale schema sia dannoso, ma piuttosto che potrebbe essere di interesse per le autorità fiscali fare controlli più approfonditi.
Lo strumento, secondo la Commissione, consentirà di “determinare in anticipo i rischi di elusione fiscale e di adottare misure per bloccare accordi dannosi per il fisco degli stati Ue”.
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