Pdl e Lega sono concordi nel far slittare a fine marzo il Dl sulle intercettazioni; previste correzioni sul divieto assoluto di pubblicare gli atti di indagine non più coperti dal segreto e sul requisito dei gravi indizi di colpevolezza per far scattare le intercettazioni stesse.
L'autore dell'articolo, Neppi Modona, opera un'analisi sulle recenti riforme varate dal Governo in materia di giustizia penale. Secondo il giornalista, la raffica di riforme che ha coinvolto il processo penale con lo svuotamento dei poteri del pubblico ministero, il tema delle intercettazioni, l'eliminazione del diritto di cronaca giudiziaria, è volta verso un unico obiettivo: colpire la libertà del pubblico ministero. Vengono vanificati, cioè, in un colpo solo, i principi costituzionali dell'indipendenza del pm dal potere politico e dall'obbligo di esercitare l'azione penale nei confronti di chiunque.
Intanto, nel corso del convegno “Punti di Crisi e prospettive di riforma del sistema penale e del processo”, organizzato ieri a Roma da Utet giuridica, in collaborazione con l'Unione delle camere penali italiane (Upci), è stato sottolineato come la riforma del processo penale avrebbe bisogno, più che di provvedimenti speciali come quelli su intercettazioni, stalking, reati di stupro, di un intervento coerente ed organico. Per Oreste Dominioni, presidente Upci, “serve una visione d'insieme, il codice dev'essere ristrutturato”.
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