DL Sostegni-bis, le novità del “pacchetto lavoro”

Pubblicato il 14 maggio 2021

Interessanti novità in vista nel “DL Sostegni-bis” nell’ambito lavoro. Il Governo, infatti, ha previsto un vero e proprio “pacchetto lavoro” introducendo importanti misure come il “contratto di rioccupazione” a tempo indeterminato da applicare in tutti i settori, il nuovo “contratto di solidarietà”, nonché novità nel “contratto espansione”.

Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Contratto di rioccupazione, di cosa si tratta?

Il contratto di rioccupazione, in particolare, è finalizzato ad arginare le conseguenze della ripresa dei licenziamenti, il cui primo blocco scadrà il 30 giugno 2021. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe di una vera e propria alternativa al licenziamento: anziché liberarsi dei lavoratori in esubero, l'azienda potrà decidere di “testare” il loro mantenimento, sperando sulla ripresa economica, per sei mesi durante i quali il lavoratore seguirà corsi anche di formazione.

Al termine del periodo di prova l'azienda potrà confermare l'assunzione a tempo indeterminato ovvero il licenziamento in via definitiva. Durante i sei mesi il datore di lavoro beneficerà dello sgravio al 100% dei contributi che, però, dovrà restituire nel caso non confermi poi l'assunzione.

Questi incentivi si cumulano agli altri già a disposizione delle aziende (sgravi al sud, per le assunzioni di giovani e donne). 

Contratto di solidarietà: le novità

Il “Decreto Sostegni-bis” prevede, inoltre, un nuovo “contratto di solidarietà” per mettere fine del blocco licenziamenti. In particolare, in presenza di un calo del 50% almeno di fatturato, le aziende avranno possibilità di stipulare un nuovo “contratto di solidarietà” per impegnarsi a mantenere i livelli occupazionali (a non licenziare) in cambio della riduzione della retribuzione al 70% del livello normali (risparmio del 30%).

Contratto espansione: ampliata la platea

Infine, il “Decreto Sostegni-bis” ha prorogato il contratto di espansione per il 2021 alle imprese con processi di reindustrializzazione e di riorganizzazione. In pratica, consente all'azienda di contenere il costo del lavoro con il prepensionamento dei lavoratori più vicini alla pensione (a non più di 5 anni) in cambio di nuove assunzioni e di riduzioni dell'orario di lavoro.

Per l'anno 2021 le imprese interessate sono quelle con 500 e 250 unità. Il Decreto Sostegni-bis dovrebbe ridurre la soglia a 100 unità.

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