Imprese, artigiani e commercianti. Queste le categorie cui andrà il contributo a fondo perduto. Non ai professionisti.
Del resto, Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha dichiarato che “i professionisti, in quanto persone, beneficiano dell’indennità di 600 euro a marzo e aprile, che sarà di mille euro a maggio; sono esclusi dal contributo a fondo perduto perché non sono imprese”.
Ma Marina Calderone, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, ribatte: "Tutti gli autonomi hanno percepito il bonus, anche i non iscritti agli Ordini; ma non sono 600 euro che possono compensare il calo del volume d’affari e le spese fisse affrontate da uno studio professionale, assimilato peraltro dall’Unione europea alla Pmi nel diritto di accesso." Prosegue: “Non vedo differenze tra un’azienda e uno studio professionale, entrambi hanno costi fissi, bollette, personale e producono Pil".
Si aggiungono le parole dell’altro presidente, dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Massimo Miani, che torna sulla reiterata mancanza di ascolto del Legislatore. Dice: “Abbiamo declinato l’invito delle Entrate (dello scorso fine settimana, ndr) per protestare contro la scarsa considerazione che si ha delle professioni, e della nostra in particolare, e non solo su questioni che ci riguardano direttamente come in questo caso, ma anche quando facciamo proposte fiscali di sistema, una materia che conosciamo bene”.
I sindacati dei professionisti, comprese le nuove sigle, difendono i presidenti degli Ordini in una lettera al direttore delle Entrate, parlando – in merito all’esclusione, nel Dl “Rilancio”, dal contributo a fondo perduto - di un "evidente errore che contrasta con il principio comunitario dell’equiparazione dell’attività professionale all’attività d’impresa".
Sull’altro fronte caldo, che impegna i professionisti delle casse private, sembra sia sopraggiunta - dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - la rassicurazione che non si avrà blocco per il bonus di aprile e maggio a favore dei liberi professionisti iscritti alle casse private. Potranno beneficiare della misura coloro i quali hanno già beneficiato del bonus previsto per marzo. Il dubbio era dell'Adepp (Associazione enti di previdenza privata) circa la cumulabilità del bonus aprile e maggio con quello percepito a marzo. L’Associazione riteneva che il decreto “Rilancio” rischiasse di creare un “cortocircuito in merito alle indennità a favore dei liberi professionisti”, perché l'articolo 86 del Dl vieta, di fatto, la cumulabilità tra le indennità previste dall'articolo 44 del c.d. “Cura Italia” (600 euro a favore dei liberi professionisti iscritti alle casse private), con quelli previsti dal “Rilancio” (i bonus per aprile e maggio).
Fonti interne al dicastero assicurano che non si avrà nessun blocco al bonus 600 euro per i professionisti, considerando che l'articolo 44 sopra richiamato conteneva anche le risorse per le indennità di lavoratori stagionali, intermittenti, prestatori d'opera, lavoratori porta a porta che nel dl “Rilancio” sono stati inseriti in altra norma.
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