Il decreto legge fiscale collegato alla Manovra 2018 è all'esame della Commissione bilancio del Senato, per essere rivisto sulla scia del pacchetto di correttivi proposti dai vari dicasteri in nome della semplificazione.
Tra gli emendamenti presentati anche quello finalizzato a riallineare il nuovo codice antimafia alle regole comunitarie in materia di confisca allargata e altri, rivolti direttamente ad alcune categorie professionali come, per esempio, i dottori commercialisti e gli avvocati.
Il codice antimafia, atteso in “Gazzetta Ufficiale” nei prossimi giorni, è stato promulgato dal Presidente della Repubblica con il chiaro intento di rinviare al Governo i tempi, i modi e le forme per “ripristinare, anche a fini della certezza del diritto”, le regole sulla confisca allargata, attuata in Italia con il recepimento della direttiva Ue 42/2014.
A tal fine, il Guardasigilli ha proposto, tra i correttivi del collegato fiscale, un emendamento che mira ad allineare tale strumento alle regole europee, che ne prevedono l'uso anche per la condanna nei casi di corruzione tra privati.
L'obiettivo è quello di reintrodurre la possibilità di ricorrere alla confisca allargata per reprimere condotte corruttive messe in atto da soggetti che rivestono posizioni dirigenziali nell'ambito dell'amministrazione e del controllo di società o enti privati. Grazie a tale emendamento vengono inclusi, inoltre, nell’elenco dei reati presupposto per l’applicazione della suddetta confisca anche fatti più gravi realizzati in forma associativa di uso illecito di carte di credito e di accesso illecito a più sistemi informatici.
Un altro emendamento al vaglio del Governo e del Ministero dell'Economia, che hanno avviato le rispettive istruttorie, è quello che prevede la possibilità per il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti di consentire ai propri iscritti di conseguire il titolo di specialista e l'iscrizione all'Albo, dopo la partecipazione alle Scuole di alta formazione.
In altri termini, gli “specialisti”, dopo la partecipazione alla Saf, possono ottenere direttamente l'iscrizione alla sezione A dell'Albo. Lo stesso correttivo prevede, inoltre, che nella sezione A dell’albo professionale gli elenchi siano suddivisi in base alle specializzazioni e che gli iscritti vengano annotati in base al possesso del titolo di specializzazione professionale collegato ad attività previste tra le competenze riconosciute. Si devono indicate anche le modalità di conseguimento della specializzazione raggiunta.
Le Saf saranno istituite dagli Ordini territoriali in collaborazione con le università. Per accedervi e diventare “commercialista specialista” occorre essere iscritti da almeno 5 anni nella sezione A dell’albo e avere almeno 200 ore di percorsi formativi, oppure avere un diploma di specializzazione universitaria o la qualifica di professore universitario di ruolo in materie giuridiche ed economiche.
Al vaglio anche un correttivo pensato per consentire agli avvocati la riduzione dei costi di gestione che devono sostenere sul fronte assicurativo. Si ipotizza la previsione di una polizza per i collaboratori, praticanti e dipendenti, che non hanno attivato una copertura assicurativa obbligatoria con l'Inail.
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