I deputati dell'Unione europea, nella seduta del 23 giugno 2016, hanno approvato, a larga maggioranza, due regolamenti volti all’individuazione del tribunale competente sulle liti concernenti la proprietà in ipotesi di divorzio o di decesso per le coppie internazionali o per le unioni registrate.
Il fine è quello di evitare l’instaurazione di procedimenti paralleli nei vari Stati membri e gli alti costi che questi comportano.
Le dette disposizioni, espressione di un’iniziativa di cooperazione rafforzata, si applicheranno ai 18 Paesi membri che vi partecipano (Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia e Svezia), compresa l’Italia.
Nel dettaglio, il regolamento sui regimi patrimoniali tra coniugi e quello sugli effetti patrimoniali delle unioni registrate individuano il foro competente e quale legge nazionale da applicare per le procedure relative alle proprietà delle coppie internazionali al fine di facilitare il reciproco riconoscimento e l'esecuzione delle sentenze pronunciate in materia.
Nella normativa, sono inoltre introdotte alcune norme di garanzia per assicurare il rispetto dei sistemi giuridici nazionali; ad esempio, non è disposto alcun obbligo per gli Stati membri partecipanti e la cui legislazione non riconosca l'istituzione di una unione civile, di assumere la competenza o di occuparsi di questo tipo di rapporti.
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