Secondo l'Avvocato generale Ue, non è conforme al principio della libertà di stabilimento, nonché a quello della libera circolazione dei capitali, una normativa che preveda l'esenzione dei dividendi distribuiti ai soci residenti, assoggettando contemporaneamente a ritenuta quelli diretti all'estero. E' questo il contenuto delle conclusioni che l'Avvocato proporrà alla Corte di giustizia nel procedimento C-303/07, che vede sotto accusa una normativa finlandese con la quale sono assoggettati a ritenuta alla fonte i dividendi che società locali distribuiscono a soci, a loro volta società di capitali non residenti. Anche se non è applicabile la direttiva 90/435/CEE, inerente il regime dei dividendi madri figlie – precisa l'Avvocato europeo - la questione va comunque affrontata alla luce dei principi fondamentali del trattato; in particolare, le misure adottate dagli stati membri non possano portare a discriminare tra soci interni e non residenti della stessa natura giuridica.
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