Al padiglione della fiera di Roma, dove si svolge in questi giorni il concorso nazionale per accedere alla professione notarile, si è creato lo scompiglio tra candidati (3.300 per 200 posti) e la commissione esaminatrice.
Motivo del dissidio le proteste dei partecipanti in quanto uno dei testi della seconda prova scritta, Mortis causa, era praticamente uguale a quello svolto durante una esercitazione presso una scuola di Roma. Alla fine delle rimostranze la commissione ha deciso per l'annullamento della prova.
Ora il Ministero della giustizia e quindi il ministro Alfano, in quanto gestore del concorso, dovrà, dopo aver vagliato gli atti stilati dalla commissione, assumere la decisione se annullare l'intero concorso o far ripetere le prove.
Sconcerto e preoccupazione esprime a nome di tutta la categoria il presidente del Consiglio nazionale del notariato Laurini, invitando il guardasigilli a fare luce sull'accaduto.
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