La direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali, che - come si ricorderà - è stata definitivamente approvata lunedì scorso dal Consiglio Ue, crea una sorta di Testo unico della materia, raggruppando e razionalizzando la "marea" di norme europee finalizzate alla libera circolazione che si sono prodotte negli anni sino alla vigilia dell'approvazione. Il suo ambito è piuttosto ampio, prevedendo l'articolo 2 l'applicabilità delle disposizioni delle direttiva a tutti i cittadini di uno Stato membro che intendano esercitare, come lavoratori subordinati o autonomi, una professione regolamentata in uno Stato membro diverso da quello in cui hanno acquisito le loro qualifiche professionali. Ma la nuova normativa ha funzione solo residuale.
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