In virtù degli interventi sugli immobili decisi dalla manovra estiva – dl 223/06, convertito in legge 248/06 – a far data dal 1° ottobre 2006 passerà dal 4 al 2 per cento l’imposta ipo-catastale dovuta per la cessione di fabbricati strumentali in cui siano parte fondi immobiliari chiusi o imprese di locazione finanziaria o, ancora, banche e intermediari finanziari “limitatamente all’acquisto e al riscatto dei beni da concedere o concessi in locazione finanziaria”. A decidere per lo sconto al 3 per cento dell’imposta ipotecaria e all’1 per cento di quella catastale sulla cessione di fabbricati strumentali ad opera di un soggetto Iva (sia che si tratti di operazione imponibile, sia esente) è l’articolo 35 del decreto 223, il cui comma 10-ter ha, però, sancito che dal 1° ottobre le nuove aliquote si riducano, per l’appunto, della metà. Agevolazione, questa, che non avvantaggia realmente i contratti di leasing: due trasferimenti guidano, infatti, l’acquisto di un immobile da parte di ‘un’impresa che si finanzia con un leasing, ossia il trasferimento dal venditore alla compagnia di leasing e il conseguente trasferimento da questa all’utilizzatore. L’abbattimento delle due imposte ha, pertanto, il senso di equiparare il caso dell’impresa che acquista direttamente al caso di quella che acquista mediante contratto di leasing.
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