Sul sito del Consiglio Nazionale Forense sono ricapitolate le principali misure dettate nell’ambito dell’emergenza pandemica in atto per quel che riguarda depositi telematici, registri di cancelleria, attività da remoto.
E’ quanto si legge in una nota pubblicata nella sezione dedicata all’emergenza Coronavirus.
Il Consiglio si riferisce ai provvedimenti emanati dal ministero della Giustizia ai fini della digitalizzazione dei procedimenti, del potenziamento dello smart working e per limitare gli accessi nei Palazzi di Giustizia.
In primis, per quel che riguarda i depositi telematici, viene ricordata la possibilità, per gli avvocati difensori, di depositare memorie, documenti, richieste e istanze telematicamente o via pec.
E’ specificamente rammentato come, in attuazione delle previsioni del cd. Decreto “Ristori” (n. 137/2020), sia divenuto obbligatorio - e non più solo facoltativo a valore legale - ricorrere al portale del processo penale telematico per depositare documenti, memorie, istanze e, più in generale, tutti gli atti previsti dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Altra novità messa in evidenza concerne l’accesso da remoto ai registri di cancelleria per il personale amministrativo, finalizzata a coniugare il diritto del personale ad usufruire del lavoro agile con la prosecuzione del servizio giustizia.
Sono in proposito ricordate la prima fase sperimentale sul Distretto di Napoli, individuato come pilota, nonché l’implementazione delle modifiche sui registri informatici di tutti i Tribunali e le Corti di appello, al fine di consentire al personale amministrativo di accedere ai registri di cancelleria del contenzioso civile, del rito del lavoro e della volontaria giurisdizione (Sicid), oltre a quelli delle procedure concorsuali ed esecutive (Siecic), poi da estendere anche ai registri penali.
Per finire, il CNF fa riferimento all’individuazione degli strumenti per consentire lo svolgimento a distanza delle udienze civili e penali.
Rispetto alle udienze civili, sono specificati i servizi resi con canali di comunicazione criptati su rete telematica pubblica utilizzabile sia dall’interno sia dall’esterno della Rete Unitaria Giustizia (RUG), senza sala regia e capaci di assicurare il collegamento audiovisivo a distanza sino a un massimo di 250 partecipanti.
In ordine alle udienze penali, oltre ai collegamenti da remoto utilizzati per le udienze civili, si fa riferimento anche a quelli audiovisivi tra l’aula di udienza e il luogo della custodia, sempre con canale di comunicazione criptato interno alla RUG, con sala regia dedicata.
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