Il tribunale di Palermo, con sentenza dello scorso 21 agosto, ha stabilito che revocare al dirigente l’incarico ricoperto legittimamente viola le norme sull’affidamento e la revoca degli incarichi dirigenziali e, in particolare l’articolo 15 ter del decreto legge n. 502/92, l’articolo 56 del decreto legislativo 29/93 e gli articoli 28, comma 11, e 29, comma 5, del contratto nazionale. Il tribunale ha sottolineato che “qualunque attività del pubblico ufficiale che, con abuso dei poteri a questi spettanti, sia stata posta in essere per procurare un vantaggio o un danno ingiusto a nulla rilevando la natura dell’atto compiuto”, costituisce reato di abuso di ufficio. Il direttore di un’azienda pubblica, che aveva assegnato ad un dirigente mansioni di livello inferiore alle precedenti, è stato così condannato, per abuso di ufficio, ad un anno di reclusione con interdizione per lo stesso periodo dai pubblici uffici.
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