Arriva il via libera della Commissione finanze del Senato sul Disegno di legge delega per la riforma fiscale.
Il testo rivisto e arricchito di numerosi emendamenti torna alla Camera che lo esaminerà a partire da lunedì.
Per velocizzare i lavori, i due rami del Parlamento hanno deciso di esaminare parti diverse del provvedimento (i primi 13 articoli Montecitorio, i restanti sette più il capitolo enti locali il Senato), per il varo definitivo è, quindi, necessario un terzo passaggio a Palazzo Madama. Il tutto prima della pausa estiva, entro l’11 agosto, dato che, secondo le intenzioni del Governo, “molti provvedimenti devono entrare in vigore il 1° gennaio 2024, come la Global Minimum Tax e alcune correzioni del contenzioso tributario, per rispettare gli impegni assunti in sede di Pnrr”.
Tra le novità approvate, quelle che semplificano il rapporto con il Fisco per chi si comporta bene e collabora. Per esempio, è previsto:
Vediamo quali sono stati gli emendamenti approvati.
In primo luogo, si è cercato di puntare sullo spirito collaborativo dei contribuenti agendo su tre fronti.
La delega fiscale, infatti, concentra tutto sul regime premiale che si articolerà su tre misure fondamentali:
Grazie ad una serie di emendamenti è stata prevista l’esclusione delle sanzioni penali e tributarie – in particolare quelle connesse al reato di dichiarazione infedele – ai contribuenti aderenti all’adempimento collaborativo. Si tratta, nello specifico, delle imprese che hanno tenuto comportamenti collaborativi con il Fisco, comunicando preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali.
Eliminate anche le sanzioni amministrative e prevista la riduzione di almeno due anni dei termini di decadenza per l’attività di accertamento per chi nel regime collaborativo ottiene la certificazione qualificata del rischio fiscale da professionisti qualificati.
Un altro correttivo prevede di "rafforzare i regimi premiali attualmente vigenti, inclusa la possibile riduzione dei tempi di rimborso dei crediti fiscali, per i contribuenti che presentano alti livelli di affidabilità fiscale, misurati anche sulla base degli indicatori statistico-economici utilizzati per la definizione degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale".
Per quanto riguarda gli ISA, è però saltato l’obiettivo del loro graduale superamento, puntando di più verso una semplificazione, razionalizzazione e revisione degli Indici Sintetici di affidabilità fiscale.
Un altro emendamento alla delega fiscale prevede poi “l'introduzione di un regime di adempimento collaborativo per le persone fisiche che trasferiscono la propria residenza in Italia nonché per quelle che la mantengono all'estero ma possiedono, anche per interposta persona o tramite trust" nel territorio dello Stato un reddito complessivo "mediamente pari o superiore a un milione di euro". Si tratta di una sorta di tutoraggio dell’Amministrazione finanziaria, anche nei confronti dei cosiddetti “paperoni”.
Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili ha espresso la propria “soddisfazione” per l’approvazione dell’emendamento all’articolo 15 del Ddl delega di riforma fiscale, approvato dalla commissione Finanze del Senato, che prevede l’esclusione delle sanzioni amministrative tributarie e la riduzione di almeno due anni dei termini di decadenza per l’attività di accertamento per i contribuenti il cui sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale sia certificato da professionisti qualificati, anche in ordine alla loro conformità ai principi contabili.
Il correttivo, che introduce premialità in termini di sanzioni e termini accertativi per coloro che aderiranno alle procedure certificate di adempimento collaborativo, era stato proposto dallo stesso Cndcec, che tramite il suo presidente, Elbano de Nuccio, ringrazia.
L’emendamento, infatti, risponde ai concetti cardine delle delega fiscale, ovvero alla volontà di privilegiare il confronto ex ante rispetto al controllo ex post. Il tutto supportato dalla garanzia assicurata dalla certificazione da parte di professionisti qualificati, tra i quali i commercialisti saranno assoluti protagonisti.
Tra le novità introdotte, anche quelle che prevedono un rafforzamento della riscossione.
In primo luogo, nei confronti dei contribuenti debitori non ci sarà alcun prelievo forzoso ma solo il “pignoramento presso terzi”, comunque nel rispetto delle tutele degli interessati.
In secondo luogo, viene introdotto anche il principio in base al quale il recupero dei crediti coattivo potrà essere dato anche nel Fisco erariale in concessione a soggetti privati, con una gara a evidenza pubblica, dietro il pagamento di una commissione pari ad una percentuale dell’importo effettivamente riscosso.
NOTA BENE: Non ci sarà, invece, l’automazione nella procedura di pignoramento dei conti correnti, come inizialmente previsto nel testo originario della delega fiscale.
Al momento è stata solo prevista la razionalizzazione, informatizzazione e semplificazione della procedura di pignoramento dei rapporti finanziari.
Per facilitare ai contribuenti gli obblighi dichiarativi, è previsto che i modelli e le istruzioni di dichiarazioni e versamenti siano resi disponibili con almeno due mesi di anticipo rispetto all’adempimento. Analogamente dovrà essere prevista una semplificazione della modulistica per l’adempimento degli obblighi dichiarativi.
Altro correttivo prevede, invece, l’ampliamento delle forme di pagamento degli adempimenti tributari, comprendendo anche l’addebito diretto sul conto corrente o altri strumenti di pagamento elettronico.
Infine, da segnalare anche una boccata d'ossigeno per i tanti creditori della PA in difficoltà a causa dei ritardi dei pagamenti.
Tra gli emendamenti approvati, anche quello secondo cui i creditori della Pubblica amministrazione, che vantano nei confronti della PA crediti certificati (quindi di importo certo, liquido ed esigibile), potranno non pagare sanzioni e interessi se a loro volta non versano le imposte sui redditi (regolarmente dichiarati) per un importo pari al credito vantato e fino a concorrenza del debito d'imposta.
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