Osservazioni arrivano dal Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro in merito al disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale. Da quando entrerà in vigore la legge, l’esecutivo avrà 24 mesi per emanare i necessari decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario.
Il testo del Ddl di delega per la riforma fiscale è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo 2023 e presentato alla Camera il 23 marzo (A.C. n. 1038).
Con circolare n. 2 del 28 aprile 2023 Fondazione Studi Consulenti del Lavoro (non allegabile) offre un’analisi dei contenuti soprattutto con riferimento agli aspetti della semplificazione e razionalizzazione dell’attuale assetto tributario italiano, “al fine di realizzare un fisco più chiaro ed equilibrato che non rappresenti più un ostacolo agli investimenti, soprattutto stranieri, ma che diventi una leva per sostenere lo sviluppo umano ed economico del Paese, il quale dovrà necessariamente passare attraverso il sostegno alla famiglia e il rilancio del lavoro e delle imprese”.
Va detto che la Fondazione CDL ha espresso un giudizio complessivamente positivo anche per il fatto che da tempo i professionisti propugnano un lavoro profondo di semplificazione del sistema fiscale.
Alla luce di ciò, la fiscalità deve propendere verso una struttura che si avvicini il più possibile ai cittadini e venga resa meno macchinosa; in tal modo si verificherà un’attrazione di investimenti stranieri e saranno favoriti quelli nazionali.
Tutto questo va realizzato, si legge nella circolare dei CdL, senza apportare appesantimenti dal punto di vista del prelievo fiscale; infatti, ciò causerebbe malesseri sociali non sostenibili.
Importante anche l’obiettivo di sostenere la famiglia e ridurre il carico sui fattori produttivi, così da incentivare l’offerta di lavoro.
Pertanto, ampio spazio deve essere dato alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro al fine di combattere problemi annosi che affliggono l’Italia: tendenza alla crescita soprattutto delle occupazioni a bassa qualifica e bassa retribuzione; disoccupazione giovanile; bassa occupazione femminile; bassa produttività del lavoro; inadeguatezza del sistema scolastico e formativo nello sviluppo delle competenze.
Per i consulenti del lavoro vanno incentivati i percorsi di studio universitari, soprattutto nelle discipline STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e investire in alta formazione.
Ma anche occorre procedere verso un modello formativo che preveda percorsi di istruzione e apprendimento lungo tutto l’arco della vita lavorativa di un soggetto.
Si osserva che una delle maggiori criticità del sistema fiscale italiano è rappresentata dalla complessità del quadro normativo: ciò, in primo luogo, rende difficoltoso reperire la disciplina che regola una determinata materia.
Riveste, quindi, massima importanza porre in essere un’opera di razionalizzazione del sistema anche per dare più certezza del diritto.
Dunque, spazio a leggi tributarie più chiare e trasparenti.
Altro punto dolente del sistema tributario è l’esistenza di un coacervo di disposizioni sulle varie agevolazioni a cui il contribuente ha diritto. La loro presenza sparsa in un numero altissimo di norme rende molto difficile per il cittadino medio venire a conoscenza di eventuali sconti a cui poter accedere.
Pertanto, si rende necessaria una profonda opera di revisione e riordino di tutte le leggi che prevedono finanziamenti, bonus, crediti d’imposta, deduzioni, detrazioni.
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