Def approvato: dal taglio Irap agli sgravi Irpef e bonus incapienti

Pubblicato il 09 aprile 2014 Nel Consiglio dei Ministri n. 12 di martedì 8 aprile è stato approvato il Documento di economia e finanza proposto dal Presidente, Matteo Renzi, e con esso il relativo Programma nazionale di riforma (Pnr).

Presentato come un documento molto serio e rigoroso, il Presidente Renzi ne ribadisce la sua importanza per la ripresa del nostro Paese, sostenendo che “le riforme sono la precondizione della ripresa economica. Senza riforme non c'è credibilità verso i cittadini e sono per noi un assoluto impegno morale".

I passi salienti del Def

Sgravi Irpef – è prevista una riduzione dell'Irpef, per i lavoratori dipendenti, da 6,7 miliardi di euro tra maggio e dicembre 2014 e da 10 miliardi l'anno a partire dal 2015, che su base annua si traduce in un taglio strutturale della spesa pubblica di 10 miliardi di euro a regime. Dal calo delle tasse si attende una cifra pari a circa 80 euro in più in busta paga per i lavoratori dipendenti con reddito annuo lordo sotto i 25 mila euro, già a partire dal 27 maggio 2014. Si stima circa 10 milioni di persone, che così arriveranno ad avere in busta paga circa 1.000 euro netti. Il decreto con il quale si dovrà definire il taglio sarà presentato in Cdm il 18 aprile.

Bonus incapienti – previsto uno sconto, anche se non fiscale, per le cosiddette persone incapienti. Si tratta di tutti coloro che sono titolari di contratti flessibili e discontinui che hanno redditi talmente bassi che già non scontano l’Irpef, per cui non avrebbero alcun beneficio dal nuovo sistema di aumento delle detrazioni. Per essi è, dunque, allo studio un nuovo sistema di contributi.

Irap - Confermato l'alleggerimento del 10% dell'Irap sulle imprese, che partirà dal mese di luglio e sarà finanziato con le risorse derivanti dall'aumento dal 20 al 26% della tassazione delle rendite finanziarie.

Stipendi pubblici – si vuole inserire un tetto agli stipendi di manager e dirigenti pubblici. Tali retribuzioni non potranno superare quella del presidente della corte di Cassazione (poco più di 300mila euro l’anno), ma si potrebbe andare anche oltre, fino a scendere ai 238mila euro riconosciuti al capo dello Stato.

Taglio ai beni/servizi e agli enti inutili – le Pa dovranno garantire risparmi per circa 800 milioni di euro, tagliando ogni tipo di spesa improduttiva e aumentando allo stesso tempo i servizi. Taglio anche ai cosiddetti “enti inutili” (al primo posto della lista il Cnel) con ricollocazione del personale sempre nella pubblica amministrazione.

Il sistema delle coperture finanziarie

Il taglio dell'Irpef da 6,7 miliardi di euro e i benefici per gli incapienti saranno finanziati con i tagli alla spesa pubblica per circa 4,5 miliardi, oltre che dall'aumento del gettito Iva e dal raddoppio al 26% dell'imposta per le banche sulle plusvalenze delle quote Bankitalia (circa 2,2 miliardi di euro). A tal proposito è già in atto la protesta dell’Abi.
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