I lavoratori del settore domestico (quali colf e badanti), rimasti fuori dal cd. “bonus 600 euro” introdotto dal “Decreto Cura Italia”, potranno ora accedere – per i mesi di aprile e maggio 2020 – a un bonus di 500 euro. A tal fine è necessario che il lavoratore abbia in essere, alla data del 23 febbraio 2020, un rapporto di lavoro di almeno 10 ore di lavoro a settimana e sia non convivente con il datore di lavoro.
È questa una delle tante novità contenute in materia di lavoro nell’ultima bozza nel cd. “Decreto Rilancio”.
Il “bonus colf e badanti” non è cumulabile con:
L’incentivo economico non spetta ai titolari di pensione, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità di cui all’art. 1 della L. n. 222/1984 e ai titolari di rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato diverso dal lavoro domestico.
L’indennità è erogata dall’INPS in unica soluzione, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di 460 milioni di euro per l’anno 2020. Le domande possono essere presentate presso gli Istituti di Patronato. L'INPS provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa e comunica i risultati di tale attività al MLPS e MEF.
Sul fronte “bonus 600 euro”, l’Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati) fa sapere che l’indennità è pronta a finire sui conti correnti di 133 mila professionisti che, al contrario di altri 333 mila richiedenti del bonus introdotto dal “Decreto Cura Italia”, erano rimasti in attesa, in virtù dell'esaurimento delle risorse.
In ogni caso, rimangono comunque scoperti sussidi per oltre 3 milioni di euro, che le Casse previdenziali valuteranno se erogare pro quota al di fuori della copertura finanziaria.
Intanto, i 600 euro del bonus percepiti a marzo dai professionisti iscritti a una Cassa di previdenza privata saranno garantiti anche nel mese di aprile. A maggio, invece, il contributo sale a 1.000 euro ma solo per coloro che matureranno un calo del reddito del 33% nel secondo bimestre 2020 rispetto al secondo bimestre 2019.
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