Decreto Pnrr. Pagamenti elettronici con invio dati giornaliero

Pubblicato il 22 aprile 2022

Il decreto legge approvato dal CdM lo scorso 13 aprile, che introduce ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è stato oggetto, ieri, di un ulteriore esame da parte del Consiglio dei Ministri.

Al termine della seduta, il comunicato stampa ufficiale del Governo ha informato della sua approvazione definitiva.

Si legge che il testo è stato integrato con norme che interessano soprattutto il comparto della scuola e che prevedono:

Per quanto riguarda le altre misure di interesse fiscale, soprattutto quelle anti-evasione (capo II della bozza del decreto), vi è da segnalare quelle che riguardano i pagamenti elettronici.

Pagamenti elettronici/POS, sanzione anticipata al 30 giugno in caso di mancata accettazione

Come emerso in sede di primo esame del decreto anche rinominato Pnrr 2, chiamato a rendere più semplici le procedure per l’attuazione della seconda tranche del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è stato anticipato al 30 giugno - e non più al 31 dicembre 2022 - l’obbligo di multa per chi rifiuta il pagamento tramite Pos; obbligo che esiste già dal 2014, ma che finora era senza sanzioni.

Il primo decreto Pnrr (D.L. n. 152/21), nell’iter di conversione in legge aveva recepito un emendamento che permetteva l’applicazione delle sanzioni per gli esercenti che si rifiutavano di accettare pagamenti elettronici. Nell’articolo 15 comma 4 bis del D.L. 179/2012 si stabiliva, dunque, che a far data dal 1° gennaio 2023 gli esercenti e i professionisti che si rifiutavano di processare le transazioni con il POS avrebbero subito una doppia sanzione.

Il nuovo decreto Pnnr2, al fine di massimizzare l’utilizzo dei pagamenti elettronici, anticipa dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2022, l’attuazione della doppia sanzione amministrativa pecuniaria di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.

Obiettivo del Governo è quello di scovare l’evasione fiscale più frequente, ossia quella realizzata senza l’emissione di scontrini, fatture e ricevute. A tal fine, il Fisco esigerà l’invio obbligatorio di tutte le transazioni avvenute con moneta digitale.

Pagamenti tramite POS, invio dati giornaliero

Durante il secondo esame del decreto Pnrr, infatti, il Governo ha introdotto una nuova stretta, sempre in un’ottica anti-evasione, eliminando ogni vincolo sull’invio giornaliero dei dati sui pagamenti con il POS.

L’obiettivo è quello di intervenire sulla pratica del “pre-conto”, che poi non si trasforma in scontrino e ricevuta fiscale.

Pertanto, viene sciolto ogni dubbio circa la trasmissione delle transazioni giornaliere pagate con moneta elettronica presso negozi, esercizi e studi.

Si dovranno, infatti, trasmettere tutti i dati senza più alcuna distinzione tra consumatori finali e operatori economici (business to business): i dati dei pagamenti elettronici effettuati andranno tutti trasmessi dagli intermediari che emettono carte e bancomat.

Il Fisco non ha come fine quello di avere i dati sensibili di chi effettua gli acquisti, che infatti non saranno oggetto di trasmissione, ma solo i dati di chi vende beni o servizi non pagati con denaro contante.

Il tutto per poter effettuare delle doppie verifiche e scoprire eventuali anomalie che potranno emergere dalla mancata trasmissione di scontrini rispetto agli importi incassati con moneta elettronica.

Il rispetto della privacy dei consumatori sarà, comunque, garantita, dato che non saranno indicati gli estremi degli utenti, in modo da non rendere visibili preferenze e tipologie di spese.

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