Dal Decreto Sostegni bis, ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale, arrivano 400 milioni diretti a rifinanziare il fondo gestito da Simest per il cofinanziamento a fondo perduto del reparto imprese.
Si tratta delle misure per l'internazionalizzazione a favore delle imprese ex fondo Legge 394/81. L’aiuto, però, risulta limitato: previsto, nel 2021, il ribasso al 15% della quota a fondo perduto e addirittura al 10% nel 2022.
Nel testo, anche nuovo credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione.
Dalle bozze del decreto emerge che non rientrano nei cofinanziamenti a fondo perduto le richieste di sostegno alle operazioni di patrimonializzazione presentate successivamente alla data di entrata in vigore del medesimo decreto-legge. Dunque, nessuna quota a fondo perduto (prima prevista per il 40%) per la patrimonializzazione: le imprese potranno accedere solo al finanziamento agevolato, che rimane riservato a Pmi e mid-cap.
La misura è destinata al miglioramento o mantenimento del livello di solidità patrimoniale (rapporto patrimonio netto / attività immobilizzate nette) al momento della richiesta di finanziamento (livello d'ingresso) rispetto a un livello soglia predeterminato.
E’ possibile ottenere fino a 800mila euro di importo massimo finanziabile, con un tetto pari al 40% del patrimonio netto dell'impresa. Il finanziamento può durare fino a 6 anni, con due anni di preammortamento.
Ai sensi della legge 29 luglio 1981, n. 394, i cofinanziamenti a fondo perduto per il 2021 prevedono un limite del 15% sugli aiuti concessi. Gli ambiti ammessi alle agevolazioni riguardano la partecipazione a fiere internazionali, i programmi di inserimento sui mercati esteri, l’introduzione di un temporary export manager, l’accesso al commercio elettronico per aumentare le vendite all’estero, la realizzazione di studi di fattibilità e l'assistenza tecnica all'estero.
Come anticipato, il contributo a fondo perduto è stato notevolmente ridotto passando al 15% per il 2021 e al 10% per il 2022.
La bozza del Decreto Imprese, Lavoro, Professioni, all’art. 32, prevede, per contrastare la diffusione del Coronavirus, un credito d'imposta del 30 per cento delle spese sostenute nei mesi di giugno, luglio ed agosto 2021 per la sanificazione degli ambienti e la somministrazione di tamponi per Covid-19.
Beneficiari – Il bonus è riconosciuto ai soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, nonché alle strutture ricettive extra-alberghiere a carattere non imprenditoriale a condizione che siano in possesso del codice identificativo di cui all’art. 13-quater, comma 4 del DL n. 34/2019.
Spese agevolate – Ammesse al credito d'imposta le spese per:
Il bonus spetta fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l'anno 2021.
Dovrà essere emanato un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate con il quale saranno stabiliti i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d'imposta.
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