Se il monito della Premier Meloni sulla Legge di Bilancio, a non presentare emendamenti e a procedere a ritmi serrati verso la sua approvazione, sembra essere stato accolto dalle forze di maggioranza, non si può dire altrettanto per quanto riguarda il decreto fiscale collegato (Dl n. 145/2023 anche detto Decreto Anticipi fiscali).
Durante l’iter di conversione del provvedimento, infatti, un nutrito pacchetto di emendamenti è stato presentato in Commissione Bilancio al Senato.
Le proposte sono state svariate: dalla proroga del Superbonus, alla cedolare secca sugli affitti brevi, dal bonus psicologico al regime degli impatriati, fino al ritocco delle aliquote Iva degli integratori alimentari.
Vediamo, in dettaglio, alcune delle proposte emendative al decreto Anticipi collegato alla legge di Bilancio 2024, che è atteso in Aula tra il 28 e il 30 novembre.
Nonostante l’intenzione dell’Esecutivo di far sparire il Superbons nel 2024 per le villette unifamiliari e di depontenziarlo per i condomini, la possibilità di una nuova proroga per i lavori con la maxi-detrazione non è del tutto accantonata.
È stato presentato, infatti, un correttivo per spostare al 30 giugno 2024 la detrazione del Superbonus per i lavori fatti dai condomini e dai singoli nelle abitazioni.
La parola finale ora spetta al ministero dell’Economia, che è impegnato a trovare le coperture finanziarie della Manovra fiscale.
Tuttavia, lo slittamento non è incondizionato: la proroga di sei mesi del termine dei lavori agevolati con il 90% in condominio potrebbe passare a condizione che entro la fine del 2023 siano stati eseguiti almeno il 60% dei lavori.
Dunque, i mesi in più verranno concessi solo a quei condomini che hanno necessità di completare opere già in fase molto avanzata.
ATTENZIONE: Per accedere a questa nuova opportunità, a fine anno andrà emesso uno Stato di avanzamento lavori, che – in deroga al Decreto Rilancio – non dovrà riferirsi almeno al 30% dell’intervento, ma potrà riguardare anche percentuali minori.
Questo nuovo SAL dovrà fotografare un avanzamento complessivo pari almeno al 60% e tutti i lavori certificati al suo interno potranno essere oggetto di cessione del credito e sconto in fattura.
Tra gli emendamenti al Decreto Anticipi, in Commissione Finanze al Senato, anche quello sulla cedolare secca sugli affitti brevi.
Inizia, infatti, a trovare sempre più forma il correttivo sul nuovo codice identificativo nazionale, finalizzato a contrastare il sommerso nel settore immobiliare, cosiddetto CIN.
Come funzionerà il CIN?
Vediamo quali saranno i passaggi che regoleranno questo nuovo metodo identificativo degli immobili.
In primo luogo, il Ministero del Turismo assegnerà, tramite apposita procedura automatizzata, un codice identificativo nazionale ad ogni unità immobiliare ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche.
L’emissione del codice che sostituirà progressivamente il codice regionale, eventualmente già associato a quell’immobile, è subordinata alla presentazione di una apposita domanda.
Infine, il Ministero, a seguito dell’assegnazione del CIN, inserirà le unità immobiliari in una banca dati nazionale.
NOTA BENE: I gestori di portali telematici avranno l’obbligo di indicare, negli annunci pubblicati nei propri portali, il CIN dell’unità immobiliare destinata alla locazione.
Il mancato rispetto di questo obbligo farà scattare sanzioni molto pesanti.
Nello specifico:
ATTENZIONE: Alle suddette sanzioni si deve aggiungere quella accessoria dell’immediata rimozione dell’annuncio irregolare, "che dovrà essere applicata anche da parte dei gestori dei portali telematici eventualmente utilizzati".
NOTA BENE: Queste novità che dovranno essere formalizzate durante la discussione parlamentare si andranno ad aggiungere all’altra novità prevista nel Ddl di Bilancio per coloro che optano per la cedolare secca.
L'aliquota dell’imposta sostitutiva passa dal 21% al 26% in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta.
Tra gli altri correttivi al Decreto Anticipi da segnalare:
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