Il 16 novembre, il decreto fiscale collegato alla Manovra 2018 ha incassato la fiducia al Senato, con 148 sì, 116 no e nessun astenuto.
Il maxiemendamento, interamente sostitutivo del Ddl di conversione del DL n. 148/2017, a meno di ulteriori interventi dell'ultima ora in seconda lettura alla Camera, ha così delineato i suoi contorni, soprattutto in tema di spesometro e rottamazione cartelle.
E' saltata la proposta di un invio con cadenza annuale dello spesometro e torna, invece, la cadenza ordinaria trimestrale. Lo spesometro semestrale, invece, sarà attivato solo su opzione del contribuente.
I ritocchi che sono stati approvati dal Senato e che rientrano ormai nel maxiemendamento prevedono:
- la “facoltà dei contribuenti” di trasmettere i dati “con cadenza semestrale” limitando il tipo di informazioni da inviare all'Agenzia delle Entrate: alle partita Iva della controparte nell’operazione o al codice fiscale per chi non svolge attività d’impresa o professionale; alla data e numero della fattura; alla base imponibile Iva, alla aliquota, imposta e tipologia dell’operazione nel caso in cui l’imposta non sia indicata in fattura;
- anche per i dati delle fatture emesse e ricevute nel 2018, quindi, si potranno effettuare solo due invii all'Amministrazione finanziaria, così come era stato previsto per i dati relativi al 2017;
- la semplificazione molto attesa dalle imprese della possibilità di trasmettere i dati del documento riepilogativo per le “mini-fatture” ossia quelle (sia emesse che ricevute) sotto i 300 euro;
- la sterilizzazione delle sanzioni per prevenire problemi analoghi a quelli che si sono verificati in occasione dell'invio dei dati dello spesometro 2017, quando i canali di trasmissione sono stati bloccati per alcuni giorni per ragioni di privacy (è prevista la possibilità di sanare omissioni o errori commessi con la trasmissione dei dati esatti entro il 28 febbraio 2018, perciò - fino a quella data - non sono applicabili sanzioni).
L'approvazione del maxiemendamento, su cui il Governo ha posto la fiducia, vede soddisfatte anche alcune novità in tema di rottamazione delle cartelle fiscali, con l'obiettivo di ricavare dall'operazione bis oltre 2 miliardi di gettito in due anni.
Nel testo dell'ultimo emendamento approvato, una vera e propria apertura per la rottamazione dei ruoli, sia per la riammissione degli esclusi che per i nuovi i termini per aderire all'istituto e per effettuare i pagamenti.
Tre sono le nuove possibilità di definizione agevolata ora contemplate.
Riapertura rottamazione per carichi dal 2000 al 2016 – sono stati riammessi alla rottamazione anche gli indecisi che non avevano rottamato i ruoli consegnati all'agente della riscossione tra il 2000 e il 2016, ossia i debitori che non avevano presentato la domanda entro lo scorso 21 aprile 2017.
Riammissione per i ritardatari – coloro che erano decaduti dalla rottamazione dei ruoli “originaria”, le cui rate sono scadute a luglio 2017 e a settembre 2017, avranno la possibilità di versare il dovuto entro il 7 dicembre 2017. La quarta rata, in scadenza ad aprile 2018, viene posticipata a luglio 2018.
Ammissione per gli esclusi - coloro che non erano stati ammessi alla vecchia rottamazione in quanto non avevano versato tutte le rate in scadenza al 31/12/2016, dovute sulla base di piani di dilazione in essere al 24/10/2016, avranno la facoltà di presentare istanza per aderire alla nuova rottamazione. Vengono, comunque, modificati i termini per la domanda e per i versamenti.
Infine, è da segnalare che viene confermata la rottamazione anche per i carichi trasmessi da gennaio a settembre 2017.
Ovviamente, la nuova data fissata al 7 dicembre 2017 per saldare i mancati o insufficienti pagamenti delle prime due rate della rottamazione dei ruoli scadute a luglio e a settembre 2017 porta, ora, alla necessità di accorciare i tempi dell'iter legislativo del Ddl fiscale, dal momento che essa diventa operativa solo con la pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” della legge di conversione.
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