Doppio appuntamento, ieri, per il Consiglio dei ministri, impegnato a mettere in campo altri 14 miliardi di euro per arginare la crisi legata al rincaro dei prezzi di benzina e gasolio e andare incontro alle esigenze di famiglie, lavoratori e imprese.
Terminata la riunione della mattina, che ha visto l’approvazione del DL con la proroga del taglio delle accise sui carburanti pubblicato già in GU, nel pomeriggio il CdM si è riunito nuovamente per dare il via libera ad un nuovo provvedimento, ribattezzato “Decreto aiuti”.
Si tratta di un decreto molto articolato – come spiegato dallo stesso premier Draghi in conferenza stampa – che ha come obiettivo quello di difendere il potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto delle più deboli, e la capacità produttiva delle imprese.
Un capitolo è dedicato anche all’accoglienza e al supporto economico dei profughi ucraini, con misure sia a beneficio delle persone in fuga e accolte in Italia, sia in favore del Governo ucraino.
Questo nuovo decreto anti crisi dal valore di 12 miliardi di euro, divisi sostanzialmente a metà fra il bonus anti-inflazione e gli interventi per imprese, enti locali, sanità e profughi, si divide in circa 50 articoli.
La copertura finanziaria per il nuovo intervento governativo è stata trovata senza mettere mano allo scostamento di bilancio: 6 miliardi di euro sono stati resi disponibili dal Def, a cui si sono aggiunti altri 2 miliardi liberati dai fondi di sviluppo e coesione e per la restante parte si è andato ad agire nuovamente sugli extraprofitti delle imprese.
Parte delle risorse finanziarie, infatti, arriveranno da un aumento dal 10% al 25% della tassa sul maggiore valore aggiunto realizzato dalle imprese energetiche, in questi ultimi mesi, proprio grazie all’aumento dei prezzi delle materie prime.
Oltre 6,5 miliardi verranno impiegati per combattere l’inflazione che pesa sui conti di 28 milioni fra lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi. A queste categorie, con redditi fino ai 35mila euro verrà, infatti, riconosciuto un contributo una tantum di 200 euro.
Ai pensionati probabilmente sarà pagato direttamente dall’Inps e sarà caricato nel cedolino di luglio, mentre i lavoratori dipendenti lo riceveranno in busta paga, nel mese di giugno o al più tardi a luglio e sarà erogato direttamente dai datori di lavoro che lo recupereranno al primo pagamento imposta. Ancora da definire le modalità per i lavoratori autonomi.
A favore delle imprese, che sono penalizzate dagli elevati consumi di energia elettrica e gas, il Governo ha pensato di innalzare i crediti d’imposta già previsti nei precedenti decreti.
Come si legge nel comunicato stampa di fine CdM, il rafforzamento dei crediti d’imposta in favore delle imprese per energia elettrica e gas ha riguardato i seguenti bonus:
credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale per l’acquisto di gas naturale (Dl n. 21/2022): dal 20 al 25%;
credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese a forte consumo di gas naturale (Dl nn. 4 e 17/2022): dal 20 al 25%;
credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle imprese dotate di contatori di potenza disponibile pari a superiore a 16,5 kW, diverse da quelle a forte consumo di energia elettrica (Dl n. 21/2022): dal 12 al 15%.
credito di imposta riconosciuto per il primo trimestre 2022 alle imprese a forte consumo di gas naturale: 10%.
Inoltre, sempre per alleggerire gli effetti determinati dall’aumento eccezionale del prezzo del gasolio, verrà riconosciuto un contributo straordinario al settore dell’autotrasporto.
Si tratta di un credito d’imposta nella misura del 28% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 per l’acquisto del gasolio da parte degli autotrasportatori utilizzato in veicoli di peso superiore a 7,5 tonnellate, di categoria euro 5 o superiore.
Tale credito d’imposta non concorrerà alla formazione del reddito d’imposta né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive; inoltre, l’agevolazione sarà cumulabile con altri benefici relativi agli stessi costi.
Il Decreto Aiuti prevede anche incentivi diretti alle famiglie, come per esempio il Bonus sociale, ossia lo sconto per le famiglie in condizioni di disagio economico o fisico, che viene esteso anche al terzo trimestre e reso retroattivo.
Nel provvedimento è disposto che in caso di ottenimento di attestazione Isee che permette l’applicazione del bonus sociale, “l’eventuale intervenuto pagamento, nell’anno in corso ma in data antecedente all’ottenimento dell’attestazione, di somme eccedenti a quelle dovute sulla base dell’applicazione del bonus, è oggetto di automatica compensazione da effettuare nelle bollette immediatamente successive, ovvero qualora questa non sia possibile, di automatico rimborso. Nel caso in cui il pagamento non sia stato ancora effettuato, l’importo è rideterminato con applicazione del bonus”
In tema di locazioni, è incrementato il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione (c.d. “Fondo affitti”).
Il decreto interviene anche in materia di bonus edilizi, prorogando il termine per l’avanzamento dei lavori per il Superbonus.
Infatti, è spostato dal 30 giugno al 30 settembre 2022 il termine per effettuare almeno il 30% dei lavori complessivi nelle villette unifamiliari ai fini dell’accesso al Superbonus 110%. Nel computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati.
Si avranno così tre mesi in più, non per ultimare i pagamenti, ma per eseguire il 30% dei lavori ed eventualmente saldarli.
I proprietari avranno, quindi, tempo fino al 30 settembre per portare avanti lo stato di avanzamento dei lavori. Mentre, il limite del 31 dicembre 2022 per ultimare lavori e pagamenti sempre per le unifamiliari resta un termine invalicabile.
Per i condomìni, invece, si ricorda che c’è un anno in più al 110% e poi, con aliquote minori, prima del 70% e poi del 65%, si arriva fino al 2025.
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