La soddisfazione dei sindacati per gli emendamenti al Ddl semplificazioni è affidata ad un comunicato stampa congiunto di Anc e Adc, reso pubblico il 2 aprile 2019.
La Confederazione delle Associazioni Adc e Anc si augura che l’esame del progetto di legge prosegua il suo iter senza intoppi e che le proposte riescano, finalmente, a delineare il fisco del futuro.
Tuttavia, la situazione di disagio per i professionisti economici persiste e per tale ragione la Confederazione, che continua a mantenere lo stato di agitazione, si riserva di valutare l’opportunità della proclamazione dell’astensione collettiva della categoria.
La possibilità di deposito degli atti che hanno per oggetto il trasferimento o il godimento dell’azienda, attribuita anche ai commercialisti, è un riconoscimento apprezzato.
Ma sono centrali, secondo le Associazioni, anche le misure sul riordino delle scadenze fiscali, una delle urgenze che da più tempo le associazioni Adc e Anc sostengono, e le modifiche proposte riferite alla liquidazione periodica Iva del IV trimestre e al nuovo termine di presentazione delle dichiarazioni dei redditi, che fanno ben sperare che si possa giungere presto ad una revisione profonda e coordinata dell’intero calendario fiscale.
Anche l’emendamento che vede l’introduzione della delega cumulativa per gli intermediari abilitati, in ordine agli adempimenti riferiti alla presentazione delle dichiarazioni tramite il canale Entratel, è evidentemente un bel passo sulla strada della semplificazione, come lo è anche la proposta riguardante l’introduzione dell’obbligo di invito al contraddittorio per gli atti di accertamento, salvo i casi in cui sia stata rilasciata al contribuente copia del processo verbale di chiusura delle operazioni da parte degli organi di controllo, e con l’esclusione di determinati avvisi di accertamento e di rettifica parziali previsti dalla legge.
Per la Confederazione, invece, sono misure pallide la moderazione delle sanzioni per la violazione degli obblighi di trasparenza delle erogazioni pubbliche e in particolare delle specifiche sull’obbligo di inserirle in Nota Integrativa.
Le due associazioni avevano richiesto, nell’interesse degli iscritti e di tutta la categoria, l’emanazione di Linee Guida, ad integrazione di quelle del Consiglio di Stato, che potessero chiarire i dubbi sulle modalità interpretative ed applicative della norma, nonché la moratoria del severo sistema di sanzioni restitutorie che potrebbero creare forti disequilibri economici e finanziari nei confronti dei soggetti interessati dalla normativa.
Una moratoria è necessaria e dovuta.
E si doveva fare di più, secondo l’Ungdcec, anche sul fronte degli Isa, gli indicatori che sostituiranno gli studi di settore, e sulla definizione dei parametri che determinano l’autonoma organizzazione ai fini Irap: “Ci si aspettava – si legge in un comunicato dell’Unione – che si arrivasse a un’esclusione totale dall’imposta regionale per i professionisti, riconoscendo le specificità dell’attività svolta”.
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