Ddl semplificazioni. Sindacati: fare di più

Pubblicato il 03 aprile 2019

La soddisfazione dei sindacati per gli emendamenti al Ddl semplificazioni è affidata ad un comunicato stampa congiunto di Anc e Adc, reso pubblico il 2 aprile 2019.

La Confederazione delle Associazioni Adc e Anc si augura che l’esame del progetto di legge prosegua il suo iter senza intoppi e che le proposte riescano, finalmente, a delineare il fisco del futuro.

Tuttavia, la situazione di disagio per i professionisti economici persiste e per tale ragione la Confederazione, che continua a mantenere lo stato di agitazione, si riserva di valutare l’opportunità della proclamazione dell’astensione collettiva della categoria.

Bene l’emendamento sul deposito degli atti

La possibilità di deposito degli atti che hanno per oggetto il trasferimento o il godimento dell’azienda, attribuita anche ai commercialisti, è un riconoscimento apprezzato.

Ma sono centrali, secondo le Associazioni, anche le misure sul riordino delle scadenze fiscali, una delle urgenze che da più tempo le associazioni Adc e Anc sostengono, e le modifiche proposte riferite alla liquidazione periodica Iva del IV trimestre e al nuovo termine di presentazione delle dichiarazioni dei redditi, che fanno ben sperare che si possa giungere presto ad una revisione profonda e coordinata dell’intero calendario fiscale.

Anche l’emendamento che vede l’introduzione della delega cumulativa per gli intermediari abilitati, in ordine agli adempimenti riferiti alla presentazione delle dichiarazioni tramite il canale Entratel, è evidentemente un bel passo sulla strada della semplificazione, come lo è anche la proposta riguardante l’introduzione dell’obbligo di invito al contraddittorio per gli atti di accertamento, salvo i casi in cui sia stata rilasciata al contribuente copia del processo verbale di chiusura delle operazioni da parte degli organi di controllo, e con l’esclusione di determinati avvisi di accertamento e di rettifica parziali previsti dalla legge.

Per la Confederazione, invece, sono misure pallide la moderazione delle sanzioni per la violazione degli obblighi di trasparenza delle erogazioni pubbliche e in particolare delle specifiche sull’obbligo di inserirle in Nota Integrativa.

Le due associazioni avevano richiesto, nell’interesse degli iscritti e di tutta la categoria, l’emanazione di Linee Guida, ad integrazione di quelle del Consiglio di Stato, che potessero chiarire i dubbi sulle modalità interpretative ed applicative della norma, nonché la moratoria del severo sistema di sanzioni restitutorie che potrebbero creare forti disequilibri economici e finanziari nei confronti dei soggetti interessati dalla normativa.

Una moratoria è necessaria e dovuta.

Ungdcec

E si doveva fare di più, secondo l’Ungdcec, anche sul fronte degli Isa, gli indicatori che sostituiranno gli studi di settore, e sulla definizione dei parametri che determinano l’autonoma organizzazione ai fini Irap: “Ci si aspettava – si legge in un comunicato dell’Unione – che si arrivasse a un’esclusione totale dall’imposta regionale per i professionisti, riconoscendo le specificità dell’attività svolta”.

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