Ddl nucleare sostenibile, ok dal CdM. Obiettivi e prospettive energetiche per l'Italia

Pubblicato il 03 marzo 2025

Il 28 febbraio 2025, il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato il disegno di legge delega sul nucleare sostenibile, su proposta del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Questo provvedimento rappresenta un passo significativo verso la reintroduzione dell'energia nucleare nel mix energetico nazionale, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2050. La legge mira a garantire sicurezza, indipendenza energetica e sostenibilità economica, rispondendo alla crescente domanda di energia e riducendo la dipendenza dalle importazioni.

Struttura e iter normativo del disegno di legge

Il testo del Ddl delega, composto da quattro articoli, conferisce al Governo la facoltà di adottare, entro 12 mesi dall'entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per regolamentare l'intero ciclo di vita dell'energia nucleare. Questo comprende la sperimentazione, la localizzazione, la costruzione e l'esercizio dei nuovi impianti, nonché la gestione dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento delle centrali esistenti. Particolare attenzione è riservata all'adozione di tecnologie avanzate e modulari, accompagnata dalla possibile istituzione di un'Autorità indipendente per la sicurezza nucleare incaricata della regolazione, vigilanza e controllo delle infrastrutture.

Inoltre, la legge prevede misure formative e informative per preparare nuovi tecnici e sensibilizzare la popolazione sui temi della sicurezza e sostenibilità del nucleare. Sono previsti anche incentivi per i territori che ospiteranno i nuovi impianti, supportati da campagne informative mirate. Questa iniziativa, fortemente sostenuta dal Governo, intende rendere l'energia nucleare un pilastro della strategia delineata dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), che prevede un contributo nucleare compreso tra l'11% e il 22% del fabbisogno elettrico nazionale entro il 2050.

Per quanto riguarda l'iter normativo, il testo stabilisce che il Governo potrà adottare, entro 24 mesi dall'entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi, disposizioni integrative e correttive per rafforzare ulteriormente la normativa. È inoltre prevista l'elaborazione di un Programma nazionale per lo sviluppo dell'energia nucleare sostenibile, in linea con gli obiettivi di neutralità carbonica e sicurezza energetica, comprendendo misure per garantire la continuità dell'approvvigionamento e contenere i costi per gli utenti finali.

Secondo le stime del PNIEC e dei centri di ricerca coinvolti, i primi reattori di nuova generazione potrebbero essere operativi entro il 2030. Tuttavia, restano aperte diverse criticità, come la localizzazione degli impianti e la gestione dei rifiuti radioattivi, che saranno affrontate nei decreti attuativi. Il Ministro Pichetto Fratin ha sottolineato che questo provvedimento rappresenta un passaggio fondamentale per assicurare all'Italia un'energia più pulita, competitiva e sicura, in linea con gli obiettivi europei di sostenibilità e indipendenza energetica.

Ddl nucleare sostenibile: obiettivi

Il disegno di legge delega sul nucleare sostenibile approvato dal Consiglio dei Ministri punta a raggiungere tre obiettivi principali:

  1. Continuità e indipendenza energetica: garantire un approvvigionamento costante di energia per rispondere alla crescente domanda e ridurre significativamente la dipendenza dalle importazioni, diversificando il mix energetico nazionale.
  2. Decarbonizzazione: contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra in linea con gli impegni europei per contrastare il cambiamento climatico, attraverso l'integrazione di una fonte low-carbon programmabile e continua come il nucleare.
  3. Sostenibilità economica: promuovere l'adozione di tecnologie nucleari avanzate per garantire costi energetici sostenibili per gli utenti finali, preservando la competitività del sistema industriale nazionale. In questo contesto, l'energia nucleare viene considerata una risorsa strategica per il futuro mix energetico italiano, capace di coniugare sicurezza, efficienza e rispetto per l'ambiente.

Linee di intervento principali

  1. Superamento delle esperienze nucleari precedenti:
    il disegno di legge prevede una netta discontinuità rispetto agli impianti nucleari del passato, destinati alla dismissione definitiva o, eventualmente, alla riconversione. L'obiettivo è promuovere l'adozione delle tecnologie più avanzate disponibili, inclusi i reattori modulari di nuova generazione. Inoltre, è prevista l'istituzione di un'Autorità indipendente per la sicurezza nucleare con compiti di regolazione, vigilanza e controllo, al fine di garantire standard di sicurezza elevati.
  2. Regolamentazione completa del ciclo di vita dell'energia nucleare:
    il Governo è incaricato di adottare, entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge, una serie di decreti legislativi per disciplinare in modo organico tutte le fasi del ciclo di vita dell'energia nucleare.
  3. Integrazione con il sistema elettrico nazionale:
    lo sviluppo della nuova politica nucleare sarà valutato anche in termini di impatto sul sistema elettrico nazionale, inclusi gli effetti sul mercato dell'energia. L'obiettivo è garantire un'integrazione efficace e sicura delle nuove fonti nucleari, assicurando un contributo stabile e programmabile al fabbisogno energetico del Paese.
  4. Garanzie finanziarie e giuridiche:
    i promotori dei progetti nucleari dovranno fornire garanzie adeguate per coprire i costi di costruzione, gestione e smantellamento degli impianti, oltre a tutelare contro i rischi connessi all'attività nucleare, inclusi quelli non direttamente imputabili ai gestori. Questa misura mira a proteggere gli interessi pubblici e a garantire la sostenibilità economica delle nuove infrastrutture.

Conclusione

La decisione del Governo di puntare sul nucleare sostenibile rappresenta una scelta strategica per garantire la sicurezza energetica dell'Italia nel lungo termine. Di fronte alle incertezze geopolitiche e alla crescente domanda di energia, l'obiettivo è diversificare il mix energetico nazionale includendo una fonte low-carbon programmabile e continua come il nucleare. Le parole del ministro Gilberto Pichetto Fratin, che prevede l'operatività dei primi reattori entro il 2030, delineano una roadmap ambiziosa ma chiara: entro fine anno si punta ad approvare definitivamente la legge delega, avviando così l'iter per la definizione dei decreti legislativi necessari.

Tuttavia, la strada non sarà priva di sfide. Le questioni legate alla localizzazione degli impianti, alla gestione dei rifiuti radioattivi e agli elevati costi di realizzazione richiederanno un confronto approfondito e trasparente con le istituzioni locali, le comunità interessate e la società civile. Il dibattito parlamentare previsto nelle prossime settimane sarà cruciale per definire in modo condiviso e responsabile il futuro dell'energia nucleare in Italia. Se ben gestita, questa scelta potrebbe contribuire non solo alla sicurezza energetica, ma anche al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione, assicurando al Paese una transizione energetica più stabile, sicura e sostenibile.

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