Approvato dal Consiglio dei ministri, nella seduta del 4 novembre 2021, l’atteso disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, una delle riforme principali del Pnrr.
Obiettivi del disegno di legge sono i seguenti:
promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l’accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni;
rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo e amministrativo, all’apertura dei mercati;
garantire la tutela dei consumatori.
Il decreto era previsto in Parlamento già lo scorso mese di luglio, ma spinte contrastanti e timori di reazioni non gradite ne hanno allungato i tempi: il testo, ridimensionato rispetto al Ddl originario, è atteso ora alla prova delle Camere.
Rientrano nel provvedimento le misure riguardanti le gare per i servizi pubblici locali, il gas, i porti, le strutture sanitarie, l’energia e la sostenibilità ambientale; ne restano fuori, invece, la revisione delle concessioni balneari e la liberalizzazione delle licenze per gli ambulanti.
Saltata anche la possibilità per i notai di operare su tutto il territorio nazionale e l’apertura sugli inceneritori.
Presente, invece, la delega per il riordino del settore taxi, Ncc e servizi via app (stile Uber), ormai scaduta, ma che in base al nuovo Ddl dovrà essere esercitata entro sei mesi. I sindacati dei tassisti hanno, però, già preannunciato la mobilitazione: il timore è legato prevalentemente alla modalità dell’apertura alle app. Nel Ddl infatti trovano spazio i seguenti principi: “adeguamento dell’offerta alle nuove forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche”, riduzione degli adempimenti amministrativi e razionalizzazione della normativa.
Trasporti locali, altra delega di 6 mesi anche per il riordino dei servizi pubblici locali, con l’obiettivo di limitare il ricorso alle esclusive a favore delle partecipate dagli enti locali (in-house) con motivazioni anticipate e rafforzate.
Lo scopo del disegno di legge è quello di assicurare una maggiore qualità ed efficienza nell’erogazione dei servizi pubblici locali, prevedendo una serie di norme finalizzate a definire un quadro regolatorio maggiormente coerente con i principi del diritto europeo. Particolare attenzione è posta al trasporto pubblico locale, anche non di linea.
Authority. Capito a parte è quello riservato a rafforzare l'indipendenza delle varie authority (da Antitrust a Consob).
La nuova legge sulla concorrenza rivede le procedure di selezione di presidenti e componenti: il Governo ha infatti previsto un “Comitato tecnico per la selezione delle candidature a presidente e componente delle autorità amministrative indipendenti”, al fine di rafforzare l’indipendenza di Authority e Commissioni. Esso sarà composto da cinque membri indipendenti, verificherà la sussistenza dei requisiti previsti e trasmetterà ai soggetti competenti una lista di almeno quattro candidati per ogni posizione.
In primo piano dovrà essere assicurato il "rispetto del principio della parità di genere".
Inoltre, sono stati rafforzati i poteri istruttori dell’Antitrust, che potrà in ogni momento, anche prima della notifica di un’istruttoria, chiedere ad imprese ed a enti di fornire informazioni e documenti ritenuti utili.
L’Antitrust, inoltre, potrà intervenire, nei casi di concentrazione, anche per valutare nuovi fattori come:
la possibilità di scelta dei fornitori e degli utilizzatori;
l’esistenza di diritto o di fatto di ostacoli all’entrata;
gli effetti anticompetitivi di acquisizioni di controllo su piccole imprese innovative, come le startup, nelle nuove tecnologie.
Infine, l’Autorità garante della concorrenza potrà intervenire anche per contrastare l’abuso di dipendenza economica di piattaforme digitali come Google, Apple, Amazon.
Due sono i campi di azione che interessano le imprese:
Le parole d’ordine del Governo Draghi, per facilitare la vita delle imprese, tornano ad essere due: liberalizzazione delle attività economiche e riduzione degli oneri amministrativi.
E’ richiesta al Parlamento una delega per individuare tutta una serie di attività soggette a Scia (segnalazione certificata di inizio attività) e per eliminare i provvedimenti autorizzatori, gli adempimenti e le misure incidenti sulla libertà di iniziativa economica non indispensabili.
Analogamente, si vogliono semplificare i procedimenti autorizzatori, riducendo il numero delle fasi procedurali e delle amministrazioni coinvolte ed eliminare tutta la regolamentazione in eccesso rispetto a quanto richiesto dalla Ue.
Un'altra delega da esercitare entro 18 mesi, prevede l’eliminazione degli adempimenti non necessari alla tutela degli interessi pubblici, nonché delle corrispondenti attività di controllo.
Inoltre, in termini di semplificazione, si interviene in via ordinaria per ridurre da 7 a 4 giorni il termine entro il quale le amministrazioni competenti comunicano all’interessato il codice fiscale e la partita Iva una volta registrata la comunicazione unica per la nascita dell’impresa.
Una riduzione degli oneri a carico delle imprese dovrebbe arrivare anche dalla delega al Governo per l’adeguamento della normativa sulla vigilanza del mercato, in materia di importazioni e procedure doganali a partire dal controllo dei prodotti che entrano nell’Unione europea. Si prevede, al riguardo:
una digitalizzazione delle procedure di controllo, vigilanza e raccolta dei dati;
un ricorso ai sistemi di intelligenza artificiale per il tracciamento di prodotti illeciti.
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