Convalidato il Provvedimento del Questore, a carico di chi si è reso responsabile di reiterate violenze durante incontri calcistici, prescrivente l’obbligo, per cinque anni, di doppia presentazione al comando di polizia in coincidenza di manifestazioni sportive (Daspo), esteso in maniera generica alle partite amichevoli.
E’ quanto affermato dalla Corte di Cassazione, terza sezione penale, respingendo il ricorso di un tifoso condannato per aver preso parte a disordini contro la tifoseria avversaria, in occasione di incontri di calcio.
In particolare, in ordine alle partite amichevoli - specifica la Corte Suprema respingendo la relativa censura – ai fini della validità del provvedimento, non è necessario che le manifestazioni sportive interdette siano richiamate nominativamente (il che sarebbe impossibile sia per l’evidente lunghezza della elencazione, sia perché non è dato sapere a priori, in relazione alla lunga durata della prescrizione, quali incontri verranno disputati da una squadra).
E’ viceversa sufficiente – conclude la Corte con sentenza n. 35222 del 22 agosto 2016 - che esse siano determinabili con certezza dal destinatario del provvedimento medesimo, che ha dunque l’onere di tenersi informato sul punto.
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