Promette una serrata battaglia in tutte le sedi opportune il presidente uscente Tamborrino dopo che ieri sera il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ha, con una maggioranza di soli 6 consiglieri su 11, affidato la presidenza a Mario Damiani. La tesi di Tamborrino è quella della mancanza di legittimità di un “rimpasto”, in una fase di proroga dei vertici in vista dell’Albo unico, che preluderebbe “non solo allo scioglimento del consiglio ma anche al suo commissariamento”. La controparte sostiene, invece, che “la revoca di una delibera di nomina approvata dallo stesso consiglio è del tutto legittima e la sostanziale sfiducia nella presidenza Tamborrino imponeva una presa d’atto formale”. In attesa che l’operazione venga notificata al ministero della Giustizia, la domanda da porsi è se una maggioranza così risicata sarà in grado di guidare la categoria.
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