Dall'Antitrust accuse ideologiche

Pubblicato il 25 marzo 2009

In risposta all'indagine dell'Antitrust, le categorie professionali mostrano, codici deontologici alla mano, di avere tenuto il passo con le riforme Bersani. Così, mentre Raffaele Sirica, per gli architetti, commenta che l'indagine sarebbe viziata da pregiudizi ideologici, ritenendo di aver proceduto, negli ultimi anni, ad accogliere i principi europei della concorrenza, Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense, si dice soddisfatto che l'Antitrust abbia vagliato favorevolmente il codice deontologico recentemente aggiornato e che abbia apprezzato alcuni dei principi ora espressi nel progetto di riforma dell'ordinamento forense. Il Consiglio nazionale dell'ordine dei Consulenti del lavoro, a mezzo del suo presidente Marina Calderone, sottolinea l'esistenza di un preconcetto verso le classi professionali e di una impostazione non rispettosa del ruolo svolto. Andrea Mandelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei farmacisti, si ritiene invece soddisfatto che il Garante abbia riconosciuto all'ordine “la disponibilità a confrontarsi”. Pietro De Paola, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, spiega che la propria categoria si è adeguata a tutte le leggi vigenti e alla Bersani in particolare. Il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Paolo Stefanelli, si dice, invece, sconcertato da un'indagine “che non ha alcun fondamento di verità”. Grande disappunto anche nei confronti delle proposte del garante come l'istituzione di lauree abilitanti. Amedeo Bianco, per la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, ritiene che Catricalà doveva distinguere la professione medica rispetto alle altre. Per Lorenzo del Boca, numero uno dei giornalisti, l'Antitrust ha solo messo “i bastoni tra le ruote” ai professionisti. Per Paolo Piccoli, presidente del Notariato, l'Antitrust è intervenuto con un approccio "meccanicistico e parziale che rischia seriamente di indebolire le garanzie sostanziali per il cliente, poiché non tiene conto di una serie di elementi che caratterizzano la prestazione professionale rispetto all'impresa”. Per Giuseppe Luigi Palma, degli psicologi, questo attacco non tutela l'utenza, non stimola il cambiamento ma costringe solo alla difesa. Soddisfatti i periti industriali i quali, dopo le segnalazioni dell'Antitrust, hanno adeguato il loro codice deontologico rispetto alle tariffe e alla pubblicità. Infine, Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, si dice soddisfatto dei rilievi del garante avendo ricevuto apprezzamento al proprio codice deontologico in materia di tariffa e pubblicità.

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