Promosso, il 2 febbraio 2023, a Roma dal Consiglio nazionale dei commercialisti ed esperti contabili il primo incontro con esponenti governativi e parlamentari in cui sono state presentate le proposte della categoria, tra le quali hanno trovato spazio quelle relative: alla riforma del sistema tributario, all’antiriciclaggio; alla crisi d’impresa; ai sistemi di controllo e revisione legale, fino all’amministrazione dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata.
Il fine espresso da Cndcec è quello di “essere a fianco della politica non semplicemente con una funzione postuma, cioé nel valutare il lavoro fatto sulle norme, né tantomeno essere chiamati solo con funzione emendativa di norme già realizzare. Quello che vogliamo fare e stiamo già facendo come Consiglio nazionale è partecipare alla formazione delle norme all’interno delle istituzioni”.
Il tema caldo affrontato, anche con la volontà concreta da parte del vice ministero dell’Economia, Maurizio Leo, è stato quello di ripensare il calendario fiscale: troppe scadenze, addirittura una “giungla” come detto dallo stesso presidente di categoria Elbano de Nuccio, che richiedono però un lavoro a monte.
Secondo i commercialisti è, infatti, necessario un lavoro di sfrondatura delle norme, poiché ci sono troppi adempimenti ridondanti.
Nel pacchetto di proposte presentate alle istituzioni dai commercialisti, anche la necessità di giungere a una «moratoria» nel periodo più caldo dell'anno: quello esitvo.
L’idea è quella di arrivare ad una sospensione - da giugno ad agosto - degli "invii da parte dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia Entrate-Riscossione delle richieste derivanti da controllo formale ed automatizzato, dei cosiddetti inviti alla compliance e, in generale, di tutti gli atti di riscossione per i quali non sussistono problematiche di decadenza".
Dal viceministro Leo, poi, anche l’attenzione su altri punti, come per esempio la possibilità di un graduale superamento degli Isa, con l’introduzione del concordato preventivo biennale sulle attività economiche di minori dimensioni, facendo leva sulla mole di dati di cui dispone già l’Amministrazione finanziaria.
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