L’Istituto nazionale dei revisori contabili al fine di bloccare il passaggio della gestione del Registro dei revisori contabili ai commercialisti ha tentato la carta del doppio ricorso: il primo al Tribunale di Roma, per richiedere un provvedimento d’urgenza di “congelamento”, e il secondo all’Antitrust, per far valere la lesione dei principi della libera concorrenza. Secondo i revisori, infatti, le norme che affidano ai dottori commercialisti e ragionieri la tenuta del Registro sarebbero “incostituzionali perchè creano e legittimano il controllo di una categoria professionale sulle altre”. Sotto accusa sono finite le disposizioni previste dal decreto legge n. 28 del 2006, che attribuisce al nuovo Albo unico “dei dottori commercialisti e degli esperti contabili” la competenza sulla tenuta del Registro dei revisori contabili. Anche se le norme saranno pienamente operative dal 1° gennaio 2008, quando l’Albo unico sarà efficace, il Dl 34/06 ha fissato delle disposizioni transitorie prevedendo che già dal prossimo 1° ottobre il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e quello dei ragionieri, grazie ad una “congiunta unità organizzativa”, potranno esercitare l’attività di controllo. A tal fine, è stato approvato dal ministero della Giustizia e costituito a Roma il 24 maggio, un Consorzio tra i rispettivi Consigli nazionali. E’ proprio alla sospensione del Consorzio che mira l’Istituto nazionale dei revisori contabili con il ricorso al Tribunale di Roma. L’Istituto ha anche richiesto un incontro con il ministro di Giustizia per trovare una soluzione legislativa e radicale al problema.
Intanto, oggi a Roma, in occasione dell’assemblea dei presidenti degli ordini locali, verrà presentata la bozza del nuovo regolamento sul tirocinio per i futuri professionisti dell’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Resta aperta, invece, la questione dei praticanti che, al 1° gennaio 2008, si troveranno a metà del loro percorso e dovranno sottostare alla nuova regola del tirocinio sotto la guida del tutor con cinque anni di esperienza. Come previsto dal dlgs 139/2005; con il rischio di dover ricominciare dall’inizio. Il neo presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Mario Damiani, si dice pronto ad affrontare il problema, cercando di far modificare al più presto la legge. In occasione dell’assemblea di oggi, Damiani avrà, inoltre, l’occasione per ribadire le ragioni del cambio al vertice.
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