Da oggi in vigore le nuove regole Ue sulle discariche

Pubblicato il 17 luglio 2009

Non è contraria al diritto comunitario una tassa sui rifiuti calcolata "sulla base di una stima del volume dei rifiuti generati dagli utenti di quel servizio e non sulla base del quantitativo di rifiuti da essi effettivamente prodotti o conferiti". Questa la notizia battuta questa mattina dall’ Ansa in relazione al fatto che l’Italia ha ricevuto ieri dalla Corte di Giustizia europea il benestare per la tassa sui rifiuti più pesante per hotel ed esercizi commerciali. Si tratta di un pronunciamento nuovo che si fonda sul presupposto che la ripartizione dei costi dello smaltimento rifiuti deve essere fatto in funzioni della loro effettiva produzione, rimarcando la compatibilità con il principio "chi inquina paga". Allo stesso tempo, la Commissione europea ha stretto anche sulle discariche, mettendo alle strette quelle abusive. L’Unione europea, infatti ha lanciato un ultimatum, ricordando che ieri è scaduto il termine per mettere a norma gli impianti di smaltimento non conformi alle regole comunitarie. I Paesi europei hanno avuto otto anni di tempo per mettere a norma o per chiudere i siti esistenti prima dell’entrata in vigore della normativa europea sulle discariche, che non risultassero in regola. Ogni Paese con le relative autorità è ora obbligato a tenere sotto controllo le emissioni di gas, gli odori sgradevoli, il rischio di inquinare le acque, il suolo o di contamina mento delle falde. Sempre da ieri, poi, gli Stati europei sono tenuti a dimezzare la quantità di rifiuti urbani biodegradabili conferiti in discarica rispetto ai livelli fissati nel 1995. Bruxelles si rivolge ora a tutti gli Stati, invitandoli a rispettare i loro obblighi e a chiudere le discariche che non risultano a norma.

Roberta Moscioni

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