La Corte di Cassazione, sesta sezione penale, ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere a carico di alcuni ragazzi polacchi, per condotte assunte nell'ambito della tifoseria di appartenenza in occasione di un incontro calcistico.
A nulla sono valse le doglianze degli imputati, facenti leva sulla natura estemporanea ed occasionale delle condotte (essendo già gli stessi destinatari di DASPO, quale strumento amministrativo idonea di per sé a prevenire il pericolo di reiterazione), nonché, sull’incensuratezza dei ragazzi, sia in Italia che nel loro Paese di origine, essendo soggetti di giovane età con interessi affettivi e lavorativi da salvaguardare.
La Cassazione difatti – con sentenza n. 33708 del primo agosto 2016- confermando la ricostruzione del Tribunale del riesame, ha dato particolare rilievo alla gravità delle condotte, contrassegnate da estrema violenza ed aggressività e dalla preordinazione di strumenti volti alla guerriglia ed alla violenza urbana in incontrollabili dinamiche di tifo di gruppo.
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