La certificazione dei corrispettivi per prestazioni di servizi rese da ristoranti e alberghi, quando tali servizi sono acquistati dalle agenzie di viaggio, in nome proprio, per essere poi ceduti ai clienti fruitori, è oggetto di un quesito posto all’Agenzia delle entrate.
Per rendicontare alle agenzie di viaggio i servizi resi al fine del pagamento del corrispettivo, ristoratori o albergatori - per le prestazioni di servizi rese - possono utilizzare una fattura pro-forma o altro documento similare, compreso il documento commerciale con la dicitura "corrispettivo non riscosso".
I chiarimenti dell’Agenzia nella risposta n. 486 del 14 novembre 2019.
Posto che il corrispettivo dei servizi acquistati dalle agenzie di viaggio in nome proprio, per essere poi ceduti ai clienti fruitori, deve essere documentato con fattura, al momento del pagamento (anche parziale) del corrispettivo, va emessa:
Per rendicontare alle agenzie di viaggio i servizi resi al fine del pagamento del corrispettivo l'istante può utilizzare: una fattura pro-forma o altro documento similare, compreso il documento commerciale con la dicitura "corrispettivo non riscosso".
Confluendo tale dato tra i corrispettivi inviati all'Agenzia, e stante la rilevanza ai fini Iva dei corrispettivi relativi ai servizi solo al momento del loro incasso o, se antecedente, della loro fatturazione, la circostanza sarà tenuta presente in caso di disallineamento tra i dati trasmessi telematicamente e l'imposta liquidata periodicamente.
Per i clienti abituali che usano pagare il corrispettivo dei servizi ricevuti con cadenze prestabilite o a fine mese, vale quanto detto:
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