Durante il Consiglio dei ministri di ieri, 29 aprile, è stato approvato il testo di un nuovo decreto legge contenente misure urgenti in materia di intercettazioni, ordinamento penitenziario, udienze da remoto nonché tutela dei dati personali nel tracciamento dei contatti con soggetti affetti da Coronavirus.
In primo luogo, il provvedimento dispone il differimento dell’operatività della riforma delle intercettazioni: la nuova normativa si applicherà ai procedimenti penali iscritti successivamente al 31 agosto 2020 (non più al 30 aprile 2020, come attualmente previsto).
Novità in arrivo anche per quel che riguarda la disciplina penale relativa alla detenzione domiciliare e alla concessione dei permessi.
E’ introdotta, così, una integrazione con cui si stabilisce che, nelle ipotesi di istanze presentate da detenuti per i reati di mafia o terrorismo, l’autorità competente, prima di pronunciarsi, chieda anche il parere del Procuratore della Repubblica presso il tribunale che ha emesso la sentenza e, nel caso di detenuti sottoposti al regime di cui all’art. 41-bis, anche quello del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.
Questo, nella valutazione dell’attualità dei collegamenti con la criminalità organizzata e della pericolosità del soggetto.
Secondo quanto si apprende, il decreto dovrebbe inoltre intervenire ad integrare la disciplina del processo penale da remoto, applicabile durante l’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
In particolare, la possibilità di udienze digitali sarebbe esclusa per l’attività istruttoria e la discussione, se non con il consenso delle parti.
La modalità da remoto sarebbe altresì esclusa nell’esame di testi, parti, consulenti o periti.
Ancora, la data della fine della seconda fase dell’emergenza verrebbe fatta slittare al 31 luglio 2020 (non più al 30 giugno 2020).
Il provvedimento varato dal CdM interviene infine in materia di prevenzione dei contagi e di tutela dei dati personali nel tracciamento dei contatti con soggetti affetti da COVID-19.
Si prevede, in primis, l’istituzione, presso il ministero della Salute, di una piattaforma dedicata al tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che installino, su base volontaria, un’apposita applicazione per dispositivi di telefonia mobile.
Nel comunicato stampa di fine seduta del Consiglio dei ministri, è precisato che il menzionato ministero, sentito il Garante Privacy, sarà tenuto ad adottare misure tecniche e organizzative volte a garantire un adeguato livello di sicurezza rispetto ai rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati, assicurando:
Per finire, si stabilisce che i dati raccolti non potranno essere trattati per altre finalità e che il mancato utilizzo dell'applicazione non comporterà alcuna limitazione o conseguenza in ordine all'esercizio dei diritti fondamentali dei soggetti interessati.
In ogni caso, l'utilizzo dell'applicazione e della piattaforma, nonché i connessi trattamenti di dati, saranno interrotti alla data di cessazione dello stato di emergenza e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2020.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
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